Sono le ore 00:01 del 1° gennaio 2024. Stiamo brindando davanti ai cancelli della ex GKN di Campi Bisenzio in mezzo ad altre migliaia persone (cinquemila persone come picco, settemila il passaggio complessivo) che hanno scelto di essere qui in questa serata di Capodanno che è insieme protesta, concerto, barricata e veglia.
Cantiamo la cover dei Meganoidi di Zeta Reticoli mentre seguiamo il richiamo del tamburo di Snupo, Alessandro Tapinassi, che ci invita a partire in corteo dietro allo striscione rosso con la scritta bianca INSORGIAMO, verso quello che ci auguriamo possa essere un anno nuovo e non solo un nuovo anno. Ad accompagnarci verso la mezzanotte, dal palco montato di fronte al cancello d’ingresso della fabbrica, sono state le parole del delegato RSU Dario Salvetti: “Andiamoci a prendere il futuro, smettiamo di vivere in un eterno presente senza prospettiva, proviamo a vincere in GKN per dare un esempio contagioso a questo Paese e al resto d’Europa”.
Prima di lui insieme agli operai e alle operaie, sul palco o in collegamento, ci sono stati Adelmo Cervi, Luciana Castellina, Alessandro Barbero, Vauro e David Riondino e altri attivisti e attiviste provenienti da diversi gruppi di lotta. Oltre agli interventi si sono esibiti tanti artisti, artiste e gruppi musicali introdotti da Nicola Borghesi, attore e autore, insieme a Enrico Baraldi, dello spettacolo teatrale Il Capitale. Un libro che ancora non abbiamo letto, realizzato con gli operai e le operaie della ex GKN. Si è parlato di futuro e di una fabbrica pubblica socialmente integrata che sia capace di creare convergenza, di parlare di cultura e di inserirsi “senza sgomitare” nel complesso dibattito intorno a questioni centrali della contemporaneità, quali la violenza di genere, la Palestina e i tanti temi che devono rimanere centrali nella vita di tutte e tutti.
Questo futuro ha iniziato a prendere forma il 9 luglio 2021 quando, dopo aver ricevuto una mail di licenziamento che lasciava a casa …