Clima, basta negare: è tempo di ridurre le emissioni

Il tempo stringe e le evidenze sono incontrovertibili: la temperatura terrestre si innalza e il responsabile è l’uomo, a cui non resta nient’altro da fare se non ridurre le emissioni. Con l’ausilio dei dati vediamo in che misura, anche in relazione al caso specifico dell’Italia.
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Dall’inizio dell’era industriale, l’uomo sta cambiando il clima della Terra in modo sostanziale e in tempi estremamente rapidi, a causa dell’utilizzo dei combustibili fossili (carbone, olio combustibile e gas metano). Il risultato è che nel giugno e nel luglio 2023 il riscaldamento medio globale (rispetto al periodo pre-industriale) ha raggiunto 1.5oC e temperature massime locali mai osservate dal 1980. Le continue emissioni di gas serra e il loro continuo accumulo nell’atmosfera causano il riscaldamento del pianeta, lo scioglimento dei ghiacci, l’innalzamento del livello dei mari e un aumento della frequenza e dell’intensità di fenomeni estremi: precipitazioni intense, ondate di calore e siccità, tempeste di vento. Eventi che causano danni sempre più sostanziali agli ecosistemi e alla società, morti e danni alle infrastrutture e una riduzione della biodiversità. Danni che colpiscono maggiormente i Paesi più poveri, che hanno limitate risorse per adattarsi al clima che cambia e per fronteggiare gli eventi estremi, e che, tra l’altro, hanno contributo meno all’accumulo dei gas serra nell’atmosfera.

Figura 1. Relazioni di causa ed effetto che legano il continuo utilizzo dei combustibili fossili al cambiamento climatico, e ai suoi impatti.

È l’uomo la causa principale del cambiamento climatico

Quest’affermazione, condivisa dalla maggior parte degli scienziati di tutto il mondo, è supportata da osservazioni, esperimenti e considerazioni basate sulle leggi della fisica. È confermata, ad esempio, dal fatto che la crescita della concentrazione di gas serra in atmosfera dall’era pre-industriale è correlata alla combustione dei combustibili fossili (carbone, olio combustibile e metano) effettuata durante lo stesso periodo e con la diminuzione della concentrazione di ossigeno in atmosfera legata alla combustione di carbone, olio combustibile e metano. È confermata anche da esperimenti numerici con modelli del sistema Terra, che mostrano che la ricostruzione del clima attuale è possibile solo se si tiene conto dell’aumento della concentrazione di gas serra in atmosfera.  In termini di concentrazione di CO2, dobbiamo andare indietro nel tempo fino a 2,5 milioni di anni fa per trovare v…

Captagon, quella droga alleata del regime di Assad

Il captagon non è soltanto la droga sintetica più popolare tra i giovani del Nord Africa e del Medio Oriente. Essendo prodotta principalmente in Siria, i grandi introiti che ne derivano vanno a finanziare le casse del corrotto regine di Assad. Inoltre è spesso usata dai guerrieri jihadisti per abbassare le inibizioni e aumentare le prestazioni durante combattimenti e azioni militari o di guerriglia.

Le stragi non sono misteri ma segreti. Intervista a Benedetta Tobagi

È recentemente uscito per Laterza il libro di Benedetta Tobagi “Le stragi sono tutte un mistero”. L’autrice, che da anni si occupa di questo tema, ci invita a rimuovere dalle stragi la sensazionalistica etichetta di “misteri” e di apporvi quella più pertinente di “segreti”. Perché i misteri sono per loro natura inconoscibili, mentre i segreti lo sono esclusivamente per volontà di chi non vuole che siano rivelati. Proprio per questo è necessario ripercorrere quella stagione con rigore, facendosi strada nella pretestuosa confusione che la avvolge, consapevoli del fatto che oggi, anche se non tutto, sappiamo moltissimo. E che portare alla luce la verità di quei fatti non è un tema che riguarda solo gli studiosi, ma chiunque abbia a cuore le sorti della democrazia.

Né per matti né per bambini: le rivoluzioni di Franco Basaglia e Adriana Lodi

Il nome di Adriana Lodi non è conosciuto ai più. Come il più noto Franco Basaglia, negli anni Settanta del secolo scorso si fece protagonista anche lei di battaglie di civiltà controcorrente, che sfidarono la morale del tempo ma soprattutto i potentati economici, per dare dignità alla vita dei “matti” non meno che dei bambini e delle madri. Le due leggi che dobbiamo a loro, quella sulla chiusura dei manicomi e quella sull’apertura degli asili nido, hanno numerosi tratti in comune.