La Polonia in cerca della sua democrazia. Intervista ad Adam Michnik.

Negli ultimi anni, un Paese democratico dopo l’altro è stato tentato – a volte fatalmente – dal fascino dei populisti autoritari che promettevano di difendere la sicurezza economica degli elettori e i valori “tradizionali”. Dalle elezioni politiche di ottobre, la Polonia si è mossa nella direzione opposta, anche se ripristinare lo Stato di diritto e rinvigorire la democrazia liberale dopo otto anni di malgoverno di destra non sarà un processo semplice. Adam Michnik, fondatore e direttore del quotidiano “Gazeta Wyborcza”, ne parla in questa intervista.

Io, avvocato partigiano di Giustizia e Libertà

In ricordo di Bruno Segre, scomparso pochi giorni fa, ripubblichiamo questo testo tratto da “MicroMega 3/2015” in cui ripercorre gli anni del carcere, le rocambolesche fughe, le amicizie, i due fortuiti incontri con Umberto di Savoia, le battaglie. Il ricordo degli anni dal ’42 al ’44 di un antifascista della prima ora, partigiano di Giustizia e libertà, e successivamente protagonista di tante battaglie per i diritti civili nell’Italia repubblicana, dall’obiezione di coscienza al servizio militare al divorzio. Che si diceva convinto: “Lo spirito della Resistenza vive e vivrà sempre”.

Geopolitica e alta finanza: la biforcazione del potere militare e finanziario globale

Mimesis ha da poco ripubblicato il saggio di Giovanni Arrighi con la sociologa Beverly J. Silver dal titolo “Caos e governo del mondo. Come cambiano le egemonie e gli equilibri planetari”. Si tratta di un saggio del 1999 nel quale Arrighi, tra i padri della teoria del sistema-mondo, intuisce con un certo anticipo la crisi dell’egemonia statunitense attraverso l’osservazione delle transizioni di potere avvenute in passato. Grazie all’editore ne pubblichiamo un estratto in cui la dinamica del mutamento al vertice del potere globale viene analizzata attraverso l’intreccio di geopolitica e alta finanza.

Trump e le altre democrature: perché votiamo chi ci fa stare peggio

Se Trump vincerà le prossime elezioni americane la democrazia negli Stati Uniti subirà un durissimo colpo. Ma non si tratterebbe di un caso isolato perché segnali di allarme derivanti dall’arretramento democratico liberale e dalla rinascita autoritaria in altri Paesi giungono da ogni parte del globo. Ma quali sono i meccanismi che nell’ambito dell’agire politico portano gli elettori a scegliere soluzioni che portano a un peggioramento della stessa società in cui vivono? E in che modo l’affermazione perentoria di regimi autoritari li porterebbe a radicarsi ulteriormente?

USA, diminuisce la violenza ma la polizia uccide di più

Nel 2023 i poliziotti americani hanno ucciso più persone di quante ne abbiano uccise negli anni precedenti, un incremento in alcun modo giustificabile, anche alla luce del fatto che il tasso di violenza della società americana è in diminuzione. Tre anni e mezzo dopo le grandi proteste per l’omicidio di George Floyd, gli Stati Uniti sono tornati alla placida accettazione dell’ingiustizia sistemica. Ma c’è del marcio non solo a Washington.

Se l’autonomia differenziata fa un passo avanti, la sinistra ne deve fare due

Il ricompattamento delle forze di sinistra a contrasto dell’autonomia differenziata è finora l’unico evento positivo del nuovo anno, tra il peso della crisi economica e due tragiche guerre. Nell’arco parlamentare e non, Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra, Sinistra Italiana, Unione Popolare, Rifondazione comunista e PCI si sono schierati con i sindaci meridionali, i sindacati, la scuola, i medici e istituzioni di alto profilo: da Confindustria a Bankitalia, dalla Corte dei Conti allo Svimez, dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio alla Commissione Europea, passando per i vescovi della Cei.