Il 2022 è stato l’anno del clitoride

Il sesso e l’orgasmo, in seguito all’importanza data al pene e alla penetrazione, sono stati principalmente studiati dal punto di vista maschile. Questo approccio ha avuto ricadute sull’allocazione dei fondi per la ricerca sul piacere sessuale e sui suoi avanzamenti. Ma lo scorso anno abbiamo assistito a un’inversione di tendenza grazie ad alcuni studi sul clitoride, sia negli esseri umani sia negli animali, e quindi ne approfittiamo per fare il punto della situazione.
Clitoride

Il 2022, tra le altre cose, potrà essere ricordato come un anno particolarmente significativo per la ricerca sul piacere femminile. Diversi studi condotti sugli animali e sull’uomo hanno arricchito la nostra (piuttosto scarsa) conoscenza sul clitoride, una struttura da sempre trascurata dalla medicina e dalla ricerca, per cui la sessualità femminile è stata per molto tempo un tabù.  

“Io credo che il motivo principale di questo disinteressamento al clitoride da parte della medicina sia l’abbandono della salute sessuale vulvare”, osserva Blair Peters, Professore del Dipartimento di Chirurgia dell’Oregon Health & Science University.

“Il sesso è stato a lungo visto come un atto che ruota esclusivamente attorno alla penetrazione del pene e all’orgasmo del pene e tale visione ha avuto un impatto sull’attenzione prestata alla sessualità femminile, con conseguenze sull’allocazione di fondi per la ricerca e quindi sulla progressione della nostra comprensione scientifica”.

Fino ad oggi gli studi sulla medicina sessuale si sono concentrati in modo sproporzionato sul pene, ma lo stesso Peters sostiene che qualcosa stia iniziando a cambiare con l’emergere di organizzazioni come l’ISSWSH (International Society for the Study of Women’s Sexual Health).

Più di 10.000 fibre nervose per il piacere femminile

L’anno scorso, insieme ai colleghi dell’Università di San Diego e dell’Università di Manitoba, Peters ha pubblicato un articolo che mostra come, contrariamente a quanto si riteneva in precedenza, il clitoride sia innervato da oltre 10.000 fibre nervose, molte di più di quanto ci si aspettasse:

“In precedenza era stato riportato che il clitoride avesse 8.000 fibre nervose, ma questo dato non è mai stato studiato negli esseri umani. Noi abbiamo scoperto che un singolo ne…

Un giovane scrittore fra la Columbia University e Parigi

La testimonianza di uno dei protagonisti della letteratura mondiale che ha vissuto il movimento come studente alla Columbia University. Dopo un breve periodo a Parigi prima del Maggio francese, decisivo nella sua formazione di giovane scrittore,
Paul Auster partecipa all’occupazione dell’università americana, vivendo in prima persona la protesta studentesca. Dall’assassinio
di Martin Luther King agli echi della Primavera di Praga, passando per i tumulti di Chicago, si interroga sulle speranze,
le lotte e gli errori della sinistra americana. Testo originariamente pubblicato sul volume MicroMega 1-2/2018 “Sessantotto!”, che qui condividiamo in omaggio al grande scrittore scomparso il 30 aprile 2024.

Liberazione del lavoro o dal lavoro?

Il lavoro, nella società capitalista, serve solo secondariamente, anzi accidentalmente, a soddisfare veri bisogni umani. La sua ragion d’essere è la realizzazione del solo e unico scopo della produzione capitalista: trasformare cento euro in centodieci euro e così via. Bisognerebbe quindi abolire molte delle attività che si svolgono oggi, e reinventare le altre. Il che si tradurrebbe anche in molto più tempo a disposizione. Rifiutare il lavoro non significa però non fare niente, bensì valutare – individualmente e collettivamente – quali sforzi si vogliono intraprendere, in vista di quali risultati.

Lavoro digitale e sindacalismo: unire le forze quando si lavora da soli

La disgregazione dei rapporti sociali un tempo intessuti sul luogo di lavoro dovuta alla digitalizzazione e all’avvento di Internet ha avuto una ricaduta anche in termini di diritti e tutele. Lavorando da casa o comunque da remoto, spesso da soli, non è certo facile sentirsi parte di una categoria che condivide interessi e rivendicazioni. Ma, per quanto ci si possa sentire atomi isolati e dispersi, spesso abbandonati da uno Stato che non riesce a stare al passo con le rapide trasformazioni del mondo del lavoro attuale, si ha comunque modo di associarsi e farsi valere. A spiegare come sono Giulia Guida e Lia Bruna della CGIL e Mattia Cavani e Giovanni Campanella di Acta, l’associazione dei freelance.