MicroMega+, la presentazione del numero del 30 luglio 2021

Con contributi di: Carlo Sini, Michele Martelli, Mauro Barberis, Valerio Nicolosi, Daniele Nalbone, Pierfranco Pellizzetti.

Redazione

Che cosa ci rende umani? È l’interrogativo al centro dell’intervento del filosofo Carlo Sini (“I confini dell’umano”) che apre questo numero 15 di MicroMega+. Per rispondere – spiega Sini – bisogna frequentare un limite, sporgersi oltre i confini della biologia e della sociologia, fino a comprendere come l’ambiente e il contesto sociale entrano nella pelle e si fanno biologia.

Il 30 luglio di 65 anni fa “In God We Trust” (“Noi abbiamo fede in Dio”) divenne il motto nazionale degli Stati Uniti d’America. Una scelta non casuale – scrive Michele Martelli in “Usa, l’impero di Dio” – ma esemplificativa di una concezione religiosa del potere politico ed economico che ha caratterizzato la storia degli Usa dalle origini fino a oggi. 

In un mondo ormai dominato dalle leggi non scritte di internet e degli algoritmi, il principale vaccino contro il Nuovo Pensiero Unico che regge l’economia e la politica globale è, secondo Mauro Barberis (“Per un’ecologia della rete”), la difesa della neutralità della rete, come sua appartenenza all’umanità intera, non agli Stati o alle grandi piattaforme.

Dall’uso poco limpido dei dati raccolti alla manipolazione del dibattito provocata dagli algoritmi di ranking, Facebook e gli altri social network sono sotto accusa. Nella terza puntata del suo podcast (“Algoritmi e social network”) Valerio Nicolosi analizza come funziona “il capitalismo della sorveglianza” delle grandi aziende del web.

Mentre a livello globale si susseguono sperimentazioni e studi su una misura di welfare universale e incondizionata – lo abbiamo visto nelle precedenti puntate del nostro reportage sul reddito di base nel mondo – nel nostro Paese la discussione è incagliata su furbetti e imprenditori che non trovano forza lavoro. Ne scrive Daniele Nalbone nel “Triste dibattito italiano sul Reddito di cittadinanza”.

La logistica, grazie all’introduzione dei container, ha rivoluzionato il sistema mondiale dell’economia post-industriale. Nel dialogo tra Pierfranco Pellizzetti e Umberto Masucci (presidente dell’associazione nazionale operatori marittimi) – “Spazio e porti: il mondo ridisegnato dalla logistica – una riflessione su trasformazioni e futuro dei traffici marittimi e della portualità nazionale.

Buona lettura e buon ascolto!

Autonomia differenziata, fermiamola ora o sarà troppo tardi

L’Autonomia Differenziata è un progetto politico che lede la natura della Repubblica Italiana, sancita dalla Costituzione come “una e indivisibile”, foriero non solo di inammissibili disuguaglianze ma anche di inefficienze. Contro di essa si sono espressi costituzionalisti, istituzioni, soggetti politici, sociali ed economici, fino ad arrivare alla Commissione Europea. Eppure il governo procede a spron battuto nel volerla attuare, mostrando i muscoli e tappandosi le orecchie. Contro questo scellerato agire a senso unico bisogna agire ora, altrimenti – considerando il criterio della decennalità – sarà davvero troppo tardi.

Regionalismo differenziato o centralismo diffuso? L’autonomia differenziata punta a demolire il Parlamento

La legge sull’autonomia differenziata rischia di diventare una utile stampella al premierato, di rafforzare, più che il regionalismo differenziato, un “centralismo diffuso” che consente al Presidente del Consiglio di negoziare con le singole regioni, esautorando totalmente il Parlamento dalle sue funzioni; e, con esso, svuotare di sostanza la Repubblica democratica.