MicroMega +, il numero del 20 ottobre 2023

Contribuiscono Fabrizio Burattini, Nunzio Di Sarno, Andrea Brashchayko, Francesco Brusa, Augusto De Sanctis, Irena Grudzińska Gross, Agnieszka Holland, Taras Bilous, Daniele Stasi.

Redazione

MicroMega + del 20 ottobre 2023

Su MicroMega+ di questa settimana parliamo di:

la Polonia spaccata fra paura e speranze, umanità e disumanità; l’Ucraina dopo 18 mesi di guerra, intervista a Taras Bilous; lo scempio di Enel al Parco nazionale d’Abruzzo; Napoli, simbolo della crisi delle società capitalistiche; le elezioni in Ecuador e il declino del socialismo.

POLONIALe elezioni politiche mostrano un Paese spaccato fra paure e speranze di Daniele Stasi

La paura ha certamente avuto un peso nei risultati delle elezioni in Polonia di questo ottobre. La paura di perdere la sovranità minacciata da una guerra ai confini, o il benessere raggiunto dopo lunghi anni di pesanti sacrifici, o di vedere limitate le libertà personali a causa di una gestione opaca delle forze di polizia e dell’esercito. Ma ha trovato spazio anche la speranza, incarnata dalla vivacità dei giovani, delle donne, di quella parte di società che mantiene viva la fiaccola della solidarietà.

Green Border, i confini e la dis/umanità. Intervista a Agnieszka Holland di Irena Grudzińska Gross

Poco prima delle elezioni parlamentari, che hanno visto una vittoria del fronte civico-europeista, la storica Irena Grudzińska ha incontrato la famosa regista Agnieszka Holland per discutere di “Green Border”, il film che ha vinto il Premio speciale della giuria alla Mostra del cinema di Venezia quest’anno. Racconto romanzato delle esperienze reali dei richiedenti asilo bloccati al confine con la Bielorussia nel 2021, il film è diventato il cavallo di battaglia del governo populista polacco e un gradito simbolo di solidarietà per i sostenitori polacchi della democrazia e dei diritti umani. Durante e dopo le elezioni, la situazione denunciata continua e le persone continuano a morire.

UCRAINA“Siamo stanchi di guerra ma senza altra scelta”, intervista a Taras Bilous di Andrea Brashchayko e Francesco Brusa

Sono passati diciotto mesi dall’inizio dell’invasione Russa in Ucraina. La stanchezza ha cominciato a farsi sentire sia tra la popolazione sia tra i soldati ucraini, la cui coesione iniziale e lo slancio patriottico stanno lasciando il posto alle divisioni ideologiche e politiche. Ma non c’è altra scelta possibile che contonuare la guerra, secondo Taras Bilous, storico ucraino e militante di sinistra che fin dal principio si è impegnato nella resistenza militare del suo Paese. Perché qualsiasi congelamento o compromesso non sarebbe altro che il preludio a una nuova offensiva russa nell’arco di poco tempo.

L’Ecuador e il declino del socialismo del Ventunesimo secolo di Fabrizio Burattini

Inaspettatamente, le elezioni presidenziali in Ecuador hanno visto la vittoria di Daniel Noboa, esponente liberale e di una delle famiglie più ricche del Paese, che ha ottenuto il 52% dei voti al ballottaggio in una elezione molto partecipata e sentita dalla popolazione, che ha espresso anche la perdita di fiducia nei confronti del correismo, l’espressioen ecuadoriana del cosiddetto “Socialismo del Ventunesimo secolo”. Un movimento che oggi appare in serio declino, sebbene tuttora vivo.

AMBIENTE E MULTINAZIONALIBucare il Parco nazionale d’Abruzzo, cronaca di uno scempio e di una lotta per impedirlo di Augusto De Sanctis

Con il progetto di Enel “Pizzone II”, il colosso italiano dell’energia propone disboscamenti e scavi che stravolgerebbero l’ecosistema del Parco Nazionale d’Abruzzo, una delle aree protette più importanti al mondo che ha appena festeggiato i suoi 100 anni di vita. Tutto per poter speculare di più sull’acqua utilizzata dalla già esistente centrale idroelettrica vicino al Parco. Ma la società civile non ci sta e si è mobilitata per proteggere un patrimonio naturale collettivo.

VITA NELLE CITTÀ – “Gli dei se ne vanno, gli arrabbiati restano”. Napoli oltre la retorica di Nunzio Di Sarno

Napoli è costantemente romanticizzata e ritratta, nei racconti di napoletani e non, come un’eccezione a qualsiasi normalità. Se guardiamo meglio, potremmo forse accorgerci che la città rappresenta, in realtà, l’epitome di tutte le principali tendenze sociali, non solo italiane, in atto in quest’epoca. È questa forse la chiave più interessante per interpretare anche eventi o fenomeni che la cronaca tende a utilizzare per costruire immaginari superficiali e melodrammatici.

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Giù le mani dai centri antiviolenza: i tentativi istituzionalisti e securitari di strapparli al movimento delle donne

Fondamentale acquisizione del movimento delle donne dal basso, per salvarsi la vita e proteggersi dalla violenza soprattutto domestica, oggi i centri antiviolenza subiscono una crescente pressione verso l’istituzionalizzazione e l’irreggimentazione in chiave securitaria e assistenzialista. Tanto che ai bandi per finanziarli accedono realtà persino sfacciatamente pro-patriarcali come i gruppi ProVita o altre congreghe di tipo religioso.