MicroMega+ la presentazione del numero del 3 giugno 2022

Con contributi di Adam Michnik, Lorenzo Cremonesi, Fabio Armao, Maurizio Franco, Monika Albert, Meena Krishnamurthy

Redazione

“La guerra in Ucraina Putin l’ha già persa. Ha sottovalutato l’esercito ucraino e non ha previsto le reazioni dell’Occidente”. Apriamo questo numero di MicroMega+ con un’intervista di Irena Grudzińska Gross ad Adam Michnik, storico e giornalista polacco protagonista della stagione del dissenso contro il regime comunista: “Michnik: ‘Putin? Un criminale psicopatico. Per la Russia finirà male’”.

Nel libro “La guerra infinita” (Solferino) Lorenzo Cremonesi, inviato del “Corriere della Sera”, racconta 40 anni di conflitti seguiti in giro per il mondo, dal 1982 a Beirut fino a quello in corso in Ucraina. Valerio Nicolosi lo ha intervistato: “Testimone di guerra. Intervista a Lorenzo Cremonesi”.

Con la globalizzazione finita fuori controllo e la politica ridotta a puro gioco d’azzardo, nel nuovo totalitarismo neoliberale la guerra è diventata talmente consustanziale al capitalismo da trasformarsi in una condizione endemica anche nella civilissima Europa. L’analisi di Fabio Armao: “Cosa c’è di nuovo sul fronte occidentale”.

Nel mondo un terzo del cibo prodotto va al macero. Uno sperpero quotidiano che vede l’Italia maglia nera in Europa. Come contrastarlo? Nell’articolo di Maurizio Franco (“Le città al centro della lotta allo spreco alimentare”) le linee guida di Slow Food e Zero Waste per le amministrazioni cittadine e l’esempio virtuoso del progetto “ReFoodgees – Roma Salvacibo”.

Ogni giorno di fronte agli psicoterapeuti siedono ragazze e ragazzi che pensano che cambiare sesso potrebbe essere la soluzione ai loro problemi. Ma gli adulti a loro vicini – spiega Monika Albert (“Pensare di essere nel corpo sbagliato. Gli adolescenti e la transessualità”) – sanno (o dovrebbero sapere) che non sempre è vero, e hanno il dovere di mostrare loro un’altra via.

Per minare l’ingiustizia razziale, negli Stati Uniti centinaia di migliaia di neri americani si sono fatti passare per bianchi. Una pratica – come evidenzia Meena Krishnamurthy (“Il gravoso vantaggio del ‘passaggio razziale’”) – che si accompagna però a una serie di costi e sacrifici. Buona lettura!

Un giovane scrittore fra la Columbia University e Parigi

La testimonianza di uno dei protagonisti della letteratura mondiale che ha vissuto il movimento come studente alla Columbia University. Dopo un breve periodo a Parigi prima del Maggio francese, decisivo nella sua formazione di giovane scrittore,
Paul Auster partecipa all’occupazione dell’università americana, vivendo in prima persona la protesta studentesca. Dall’assassinio
di Martin Luther King agli echi della Primavera di Praga, passando per i tumulti di Chicago, si interroga sulle speranze,
le lotte e gli errori della sinistra americana. Testo originariamente pubblicato sul volume MicroMega 1-2/2018 “Sessantotto!”, che qui condividiamo in omaggio al grande scrittore scomparso il 30 aprile 2024.

Liberazione del lavoro o dal lavoro?

Il lavoro, nella società capitalista, serve solo secondariamente, anzi accidentalmente, a soddisfare veri bisogni umani. La sua ragion d’essere è la realizzazione del solo e unico scopo della produzione capitalista: trasformare cento euro in centodieci euro e così via. Bisognerebbe quindi abolire molte delle attività che si svolgono oggi, e reinventare le altre. Il che si tradurrebbe anche in molto più tempo a disposizione. Rifiutare il lavoro non significa però non fare niente, bensì valutare – individualmente e collettivamente – quali sforzi si vogliono intraprendere, in vista di quali risultati.