MicroMega+, il numero del 30 dicembre

Abbiamo deciso di fare ai nostri lettori e alle nostre lettrici un regalo speciale. Sei saggi esclusivi selezionati dalle sei libro-riviste cartacee che abbiamo pubblicato nel 2022. Interventi di grande spessore, a toccare le questioni di più profonda attualità che ci hanno investiti, in alcuni casi travolti, durante questo lungo e difficile anno e molto oltre.

Redazione

Un omaggio all’amico e scrittore che ci ha lasciati ad aprile di quest’anno. Su MicroMega 1.2022, Valerio Evangelisti analizza la“Metamorfosi della lotta di classe”. A fronte dei miseri salari offerti dal padronato e dell’incapacità dei sindacati di rappresentare i loro interessi – scriveva Evangelisti a gennaio scorso – centinaia di migliaia di lavoratori americani stanno reagendo in forma individuale, negandosi quale cibo nel banchetto altrui, rifugiandosi nel rifiuto e nell’anonimato. Con un prezzo da pagare: termina, con tale diserzione individuale, un’antica tradizione di solidarietà, che induceva alla coalizione. Finisce con ciò la lotta di classe negli Stati Uniti? Niente affatto. Frammenti sindacali esterni o marginali al sindacato che va per la maggiore raccolgono i più sfruttati degli sfruttati. Con che esiti, sarà da vedere.

In un saggio inedito in italiano e di grande attualità, pubblicato su MicroMega 2.2022, George Orwell analizza “La riscoperta dell’Europa” da parte degli scrittori inglesi: il cambio di paradigma che si può leggere nei loro testi prima e dopo la Grande guerra. “Se nei primi regna un certo superficiale ottimismo e una cieca fiducia nel futuro, le opere scritte dopo la tragedia della prima guerra mondiale non possono non riflettere il disincanto nei confronti dello sviluppo tecnologico e della moderna civiltà materialistica”. Un’esperienza che secondo Orwell ha prodotto scritti più adulti e con una portata più ampia, che hanno ristabilito i contatti con l’Europa e riportato il senso della storia e la possibilità della tragedia.

Un drago che vola in un mondo virtuale vola davvero? E un oggetto rosso dentro un mondo virtuale è davvero rosso? È opinione diffusa che la “realtà” virtuale non sia davvero reale. Nel saggio “La realtà del virtuale” pubblicato sull’almanacco di filosofia MicroMega 3.2022 David J. Chalmers, confutando a una a una tutte le possibili obiezioni dei non realisti, sostiene invece che il virtuale, pur avendo ovviamente una natura diversa dal mondo fisico, è perfettamente reale.

In Come restituire la luna a Kyïv la direttrice di il manifesto Norma Rangeri, partecipando alla riflessione “A più voci” in MicroMega 4.2022 sulla guerra russa in Ucraina, si interroga sulle quattro faglie di crisi-spartiacque negli equilibri mondiali. Una guerra d’invasione nel cuore dell’Europa che in pochi mesi ha fatto decine di migliaia di morti, milioni di profughi e distrutto metà Ucraina. Una pandemia che, lungi dall’essere finita e anch’essa paragonata a una guerra, ha seminato milioni di morti in ogni continente. Negli anni Dieci del 2000, la più drammatica crisi economica dal secondo dopoguerra. Infine un’emergenza climatica che ormai è ben oltre il punto di non ritorno. E una sinistra che di fronte a tutto questo, nel mondo, cerca e rinnova le sue ragioni d’essere.

Il volume MicroMega 5.2022 di settembre era interamente dedicato al cibo e realizzato in collaborazione con Slow Food. Nel suo saggio, Monica Di Sisto ci ha ricordato che “Il cibo non è una merce”. Sono oltre vent’anni che i movimenti sociali chiedono ai rispettivi governi di tirare fuori l’agricoltura dalle materie di competenza dell’Organizzazione mondiale del commercio, perché il cibo non può essere regolato come una merce qualunque. Un’istanza che oggi è stata fatta propria anche dal relatore speciale delle Nazioni Unite per il diritto al cibo.

A novembre, MicroMega 6.2022 ha proposto una riflessione sulla violenza contro le donne e il saggio “La rivoluzione dei capelli al vento”, ci ha portati tutti in Iran dove la violenza del regime degli ayatollah si dispiega più brutale che mai. Per anni, ha raccontato Masih Alinejad, mentre le donne iraniane denunciavano inascoltate il regime di apartheid di genere le politiche occidentali legittimavano la Repubblica Islamica indossando il velo durante le visite ufficiali, normalizzando così l’oppressione delle donne per evitare di “suscitare islamofobia”. Ma le proteste del 2022 stanno facendo capire al mondo che le donne e gli uomini iraniani vogliono vivere liberi.

È tutto per quest’anno! Grazie di essere stati lettrici e lettori attenti, critici e appassionati. Ci rivediamo su MicroMega+ il 13 gennaio.

Buon 2023!

Autonomia differenziata, fermiamola ora o sarà troppo tardi

L’Autonomia Differenziata è un progetto politico che lede la natura della Repubblica Italiana, sancita dalla Costituzione come “una e indivisibile”, foriero non solo di inammissibili disuguaglianze ma anche di inefficienze. Contro di essa si sono espressi costituzionalisti, istituzioni, soggetti politici, sociali ed economici, fino ad arrivare alla Commissione Europea. Eppure il governo procede a spron battuto nel volerla attuare, mostrando i muscoli e tappandosi le orecchie. Contro questo scellerato agire a senso unico bisogna agire ora, altrimenti – considerando il criterio della decennalità – sarà davvero troppo tardi.

Regionalismo differenziato o centralismo diffuso? L’autonomia differenziata punta a demolire il Parlamento

La legge sull’autonomia differenziata rischia di diventare una utile stampella al premierato, di rafforzare, più che il regionalismo differenziato, un “centralismo diffuso” che consente al Presidente del Consiglio di negoziare con le singole regioni, esautorando totalmente il Parlamento dalle sue funzioni; e, con esso, svuotare di sostanza la Repubblica democratica.