MicroMega+, il numero del 15 settembre 2023

Con contributi di Sara Hejazi, Giovanni Fasanella, Marco d'Eramo, Daniela Tani, Giovanni Carbone, Enrico Grazzini.

Redazione

Su MicroMega+ di questa settimana parliamo di:

Iran, un anno di proteste; Ustica e la “guerra mediterranea”; l’ortodossia imposta dalla NATO; ancora troppe poche scrittrici nelle antologie scolastiche; i 40 anni (mai compiuti) di Amy Winehouse; Italia e BRICS, l’utilità di una relazione.

DONNA, VITA, LIBERTÀ Iran, un anno di rivoluzione di Sara Hejazi

È passato un anno dallo scoppio della rivoluzione in Iran per la morte della giovanissima Mahsa Jina Amini, arrestata dalla polizia morale perché “malvelata”. Quel velo che ancora oggi è per il governo il pilastro della Repubblica islamica. Un simbolo che ormai è diventato il catalizzatore di una lotta locale nell’alveo di un contesto globale, in una fase di interregno gramsciano.

L’INCHIESTA Ustica e le verità sulla “guerra mediterranea” di Giovanni Fasanella

L’intervista rilasciata dall’ex Presidente del Consiglio Giuliano Amato ha riacceso il dibattito su Ustica chiamando in causa la Francia. Ma i fatti di Ustica, avvenuti nel cuore del nostro mare, sono parte di una “guerra mediterranea” combattuta su vasta scala dall’Italia da una parte e da Francia e Inghilterra dall’altra, di cui Gheddafi costituiva una pedina importante. A collegare i fatti ci aveva già pensato il giudice Rosario Priore e i risultati delle sue inchieste erano confluiti nel libro del 2010 “Intrigo internazionale. Perché la guerra in Italia. Le verità che non si sono mai potute dire”, scritto con il giornalista Giovanni Fasanella, che alla ricostruzione della “guerra mediterranea” ha dedicato diversi altri libri. In questo articolo esclusivo per MicroMega+, rimette insieme alcuni fatti.

PENSIERO UNICODacci la nostra Pravda quotidiana di Marco d’Eramo

Mentre simpatizzo e nel mio possibile appoggio tutti i cittadini russi che mettono a repentaglio libertà e vita per opporsi a Putin, non mi pare invece straordinario il coraggio con cui i leader d’opinione occidentali deprecano la crudeltà del satrapo orientale. Anche per lo sgradevole retrogusto di viltà in quel continuo “Armiamovi e partite” che viene martellato senza sosta da un anno e mezzo: è facile fare gli eroi con la vita degli altri.

SCUOLAScrittrici e antologie scolastiche, l’intollerabile omissione di Daniela Tani

Se scorgiamo anche velocemente le antologie scolastiche, a cui spetta il compito di delineare il canone letterario, ci accorgiamo con facilità di quanto le autrici ne risultino assenti. Eppure per delle giovani menti in formazione è fondamentale, in una prospettiva sia storica sia contemporanea, usufruire di esempi letterari forniti da più punti di vista. La strada da fare è ancora lunga ma per fortuna il vento inizia piano piano a cambiare.

L’ANNIVERSARIO Ribellione ed irrequietezza di un mito: i quarant’anni di Amy Winehouse di Giovanni Carbone

Il 14 settembre di quest’anno Amy Winehouse avrebbe compiuto quarant’anni. Cantante di assoluto talento, segnata da un’inquietudine che l’avrebbe accompagnata per tutta la vita, l’artista londinese ci ha lasciato davvero troppo presto. Un libro di recente uscita ne condivide gli aspetti più intimi e ci offre lo spunto per ripercorrerne l’esistenza e la carriera.

POLITICA ED ECONOMIABRICS e Italia, una partnership che conviene di Enrico Grazzini

Nonostante l’alternativa politica che propongono sia deprecabile, quella che i BRICS propongono a livello economico funziona eccome. E attualmente funziona più di quella dei Paesi occidentali, nonostante continuiamo a non accorgercene per via dei parametri che usiamo per misurare il benessere delle varie economie. Nel quadro multipolare che quindi si delinea sempre più, l’Italia – pur continuando a difendere libertà e democrazia – dovrà adottare un approccio laico e sfaccettato, al fine di difendere i propri interessi nazionali senza lasciarsi stritolare dagli Stati Uniti da una parte e dalla stagnante eurozona dall’altra.

Un giovane scrittore fra la Columbia University e Parigi

La testimonianza di uno dei protagonisti della letteratura mondiale che ha vissuto il movimento come studente alla Columbia University. Dopo un breve periodo a Parigi prima del Maggio francese, decisivo nella sua formazione di giovane scrittore,
Paul Auster partecipa all’occupazione dell’università americana, vivendo in prima persona la protesta studentesca. Dall’assassinio
di Martin Luther King agli echi della Primavera di Praga, passando per i tumulti di Chicago, si interroga sulle speranze,
le lotte e gli errori della sinistra americana. Testo originariamente pubblicato sul volume MicroMega 1-2/2018 “Sessantotto!”, che qui condividiamo in omaggio al grande scrittore scomparso il 30 aprile 2024.

Liberazione del lavoro o dal lavoro?

Il lavoro, nella società capitalista, serve solo secondariamente, anzi accidentalmente, a soddisfare veri bisogni umani. La sua ragion d’essere è la realizzazione del solo e unico scopo della produzione capitalista: trasformare cento euro in centodieci euro e così via. Bisognerebbe quindi abolire molte delle attività che si svolgono oggi, e reinventare le altre. Il che si tradurrebbe anche in molto più tempo a disposizione. Rifiutare il lavoro non significa però non fare niente, bensì valutare – individualmente e collettivamente – quali sforzi si vogliono intraprendere, in vista di quali risultati.