MicroMega+, il numero del 13 ottobre 2023

Contribuiscono a questo numero: Angela Galloro, Marco d'Eramo, Alessandro Carrera, Marco Bonsanto, Marco Trainito, Fabio Bartoli.

Redazione

Su MicroMega+ di questa settimana parliamo di:

confini, niente di più mutevole e di più crudele; 100 anni di Italo Calvino; Intelligenza Artificiale a scuola, apriamo un dibattito; Messico 1968, le Olimpiadi delle lotte; Capitalismo Woke.

LETTURE DEL MONDOLa frontiera dei confini di Marco d’Eramo

Non c’è niente di più mutevole di un confine. Non è una linea, non è una cosa, è un dispositivo socialmente costruito per generare un dentro e un fuori. E appunto perché costruito cambia, si sposta, scompare, riappare, producendo molto spesso sanguinose guerre, invenzioni architettoniche folli, dolore e morte.

IL CENTENARIO – Le profezie di Italo Calvino di Alessandro Carrera

A cento anni dalla nascita, di Italo Calvino possiamo valutare oggi la capacità profetica unica. Non ha mai sopravvalutato il capitalismo di casa sua, che conosceva meglio di quanto non lo conoscesse Pasolini, ma è stato un profeta delle trasformazioni del sapere, del processo di conoscenza che di continuo viene rinegoziato tra ciò che accade nella nostra mente interna, dovunque essa sia, e ciò che avviene nella grande mente esterna dell’universo, alla quale cerchiamo disperatamente di accedere. E ha previsto un mondo esterno che ci sorveglia e ci condanna, dove non ci si può più muovere, ogni angolo è affollato, anche per chi come Palomar sta cercando di compiere il gesto che tra tutti è il più semplice, quello di alzare gli occhi al cielo: il gesto fondatore dell’umanità.

IL DIBATTITO Intelligenza artificiale a scuola

È giusto aprire le aule delle scuole all’uso dell’Intelligenza Artificiale? Quali sono i rischi, quali le opportunità? La parola a un insegnante del liceo e a un ricercatore di filosofia, che propongono due punti di vista piuttosto diversi sull’argomento. Dite la vostra: dopo aver letto gli articoli, se desiderate intervenire scrivete a redazione@micromega.net, raccoglieremo le vostre osservazioni e le condivideremo.

La formattazione delle nuove generazioni di Marco Bonsanto

Nella cornice della riforma della scuola che prevede l’utilizzo dei fondi del PNRR per la tecnologizzazione invasiva del sistema scolastico, l’introduzione dell’Intelligenza artificiale a scuola è forse la novità che dovrebbe inquietare di più in assoluto, perché la simulazione dei processi mentali di apprendimento e pensiero rischia di privare gli studenti della possibilità di sviluppare le proprie capacità cognitive e di pensiero critico, in un ambiente che necessariamente è relazionale, fatto di rapporti umani, sentimentali, emotivi con altre persone. Il rischio è quello di produrre una infantilizzazione di massa delle nuove generazioni, rubando loro la possibilità di crescita.

L’uso didattico dell’Intelligenza Artificiale è possibile di Marco Trainito

Fare un buon uso didattico dell’intelligenza artificiale è possibile? Forse sì, se cerchiamo di comprendere le nuove IA generative con un approccio critico e ponderato che vada oltre le valutazioni superficiali. Un quadro analitico rigoroso può servire da base per una discussione matura e costruttiva, indispensabile per governare, piuttosto che ostacolare, il progresso tecnologico nel contesto educativo.

SPORT E MOVIMENTI – Olimpiadi di Città del Messico, il Sessantotto in pista e in pedana di Fabio Bartoli

55 anni fa si svolgevano le Olimpiadi di Città del Messico, quelle in cui il Sessantotto entrò anche in pista e in pedana. Gli atleti afroamericani Tommie Smith e John Carlos protestarono contro la discriminazione razziale, la ginnasta ceca Věra Čáslavská contro la repressione della Primavera di Praga. Tutti loro, tornati in patria, dovettero fronteggiare problemi e conseguenze per essere stati artefici di quegli atti di ribellione. Il tempo avrebbe riabilitato i coraggiosi atleti, consegnando le loro gesta sportive e il loro impegno politico e sociale alla storia, e non soltanto quella sportiva.

IL LIBRO – Capitalismo Woke, le imprese all’assalto della democrazia di Angela Galloro

Assumendo su sé stesse le grandi cause sociali dell’epoca e infarcendo la loro comunicazione di “brand activism”, le grandi imprese capitalistiche dell’epoca perseguono uno scopo sinistro: quello di prendersi la democrazia. Incarnando di fronte ai consumatori ogni tipo di intento progressista mainstream, le aziende finiscono infatti per sostituire quel punto di riferimento dell’attivismo che dovrebbe essere la politica, basata sulla partecipazione attiva e non sul meccanismo del consenso/consumo. Ne parla il saggio “Capitalismo Woke” di Carl Rhodes.
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Un giovane scrittore fra la Columbia University e Parigi

La testimonianza di uno dei protagonisti della letteratura mondiale che ha vissuto il movimento come studente alla Columbia University. Dopo un breve periodo a Parigi prima del Maggio francese, decisivo nella sua formazione di giovane scrittore,
Paul Auster partecipa all’occupazione dell’università americana, vivendo in prima persona la protesta studentesca. Dall’assassinio
di Martin Luther King agli echi della Primavera di Praga, passando per i tumulti di Chicago, si interroga sulle speranze,
le lotte e gli errori della sinistra americana. Testo originariamente pubblicato sul volume MicroMega 1-2/2018 “Sessantotto!”, che qui condividiamo in omaggio al grande scrittore scomparso il 30 aprile 2024.

Liberazione del lavoro o dal lavoro?

Il lavoro, nella società capitalista, serve solo secondariamente, anzi accidentalmente, a soddisfare veri bisogni umani. La sua ragion d’essere è la realizzazione del solo e unico scopo della produzione capitalista: trasformare cento euro in centodieci euro e così via. Bisognerebbe quindi abolire molte delle attività che si svolgono oggi, e reinventare le altre. Il che si tradurrebbe anche in molto più tempo a disposizione. Rifiutare il lavoro non significa però non fare niente, bensì valutare – individualmente e collettivamente – quali sforzi si vogliono intraprendere, in vista di quali risultati.