Berlusconi, 30 anni fa la favoletta dell'”improvvisa” discesa in campo

Il 26 gennaio 2024 dovrebbe ricorrere il trentennale del celebre discorso della discesa in campo di Silvio Berlusconi. Un condizionale che vuole sottolineare come quella sia una data farlocca, uno spartiacque cronologico buono per la vulgata, poiché l’entrata del Cavaliere nell’agone della politica è stata preparata molto prima. Soprattutto negli Stati Uniti, con la svolta reaganiana e i metodi comunicativi dei think thanks di estrema destra.

La virata a destra di Macron segna la fine del macronismo?

L’elezione di Macron nel 2017 aveva rappresentato l’apice di un pensiero, diffuso, secondo cui i nuovi nazionalismi andavano combattuti superando la dicotomia destra-sinistra. Ma gli ultimi sviluppi politici francesi, e lo sfondamento ideologico dell’estrema destra, dimostrano che questa ipotesi è definitivamente tramontata.

Pensiero e azione ai tempi dell’Olocausto

In occasione della Giornata della Memoria ripubblichiamo un carteggio fra Hannah Arendt e Salomon Adler-Rudel uscito per la prima volta su MicroMega 1/2000. Un scambio epistolare tra due profughi ebrei d’eccezione, sullo sfondo dell’Europa devastata dagli orrori nazisti.

Shoah, la memoria svuotata

Mentre in una sorta di mondo alla rovescia le destre post-fasciste, razziste e storicamente antisemite, per meri calcoli geopolitici, si ergono a paladine della lotta contro l’odio antiebraico, la Shoah viene ridotta a uno schema generale di oppressione, la sua memoria assimilata, strumentalizzata e commercializzata.

Ombre del passato: la memoria dell’Olocausto oggi

L’Olocausto svolge un ruolo centrale nell’identità ebraica e allo stesso tempo la lezione che ne traiamo ha una portata universale. Tuttavia, la memoria dell’Olocausto non è immune da strumentalizzazioni, come vediamo anche di recente nel contesto del conflitto israelo-palestinese.

La Germania e i suoi conti con la storia andati in tilt

La Germania è uno dei Paesi che più è riuscito a fare i conti con la propria storia, macchiata dagli orrori nazisti e dall’Olocausto. Ma questa nobile operazione a un certo punto è andata fuori controllo, generando una vera e propria isteria collettiva. Nessuna critica possibile a Israele ed emarginazione di chiunque sia anche solo accusato di essere antisemita, senza fornire alcuna prova a riguardo. Questo perché, ogni volta che guardano alle vicende ebraiche, i tedeschi vi vedono riflesso il proprio inestinguibile senso di colpa. Ma la rilettura della propria storia condotta solo attraverso l’autoflagellazione alla fine si rivela includente e finanche perniciosa.