MicroMega+ del 16 febbraio 2024

Con i contributi di Marco d'Eramo, Micol Meghnagi, Francesco Suman, Davide Passamonti, Nicolò Bellanca, Fabio Ciconte.

Redazione

Questa settimana parliamo di:
messinscene della migrazione; Masafer Yatta, la co-resistenza di palestinesi e attivisti israeliani; transizione energetica, cambiamento climatico e proteste; le privatizzazioni e il pubblico interesse; perché tanti danno ancora fiducia a Donald Trump.

DIRITTI – Messinscene della migrazione di Marco d’Eramo
Pochi temi dividono come quello della migrazione. Destra e sinistra ne fanno un cavallo di battaglia in ogni campagna elettorale ma i rispettivi proclami risultano delle messinscene che nulla hanno a che vedere con la reale gestione del fenomeno, sulle cui cause e sulle cui origini circolano inoltre diversi miti da sfatare.

LOTTE – Masafer Yatta, la co-resistenza di palestinesi e attivisti israeliani alla violenza dei coloni di Micol Meghnagi
Nella regione di Masafer Yatta, la legge non è dettata solo dall’esercito israeliano ma anche – e soprattutto – dai coloni, che minacciano, picchiano, bruciano e uccidono. La loro violenza, definita “politica di terrore” persino dalla Francia, e quella dello Stato si intrecciano fra loro, minando alla radice ogni possibile soluzione politica in linea con le direttive delle Nazioni Unite. Qui, palestinesi e attivisti israeliani hanno unito le forze per praticare una co-resistenza non violenta.

POLITICA E AMBIENTE – I costi della transizione energetica e quelli più grandi del cambiamento climatico di Francesco Suman
Nelle ultime settimane in tutta Europa gli agricoltori hanno protestato, tra le altre cose, contro misure volte a disincentivare l’utilizzo di carburanti inquinanti. La destra ha cavalcato la protesta, presentandole come decisioni calate dall’alto a dispetto degli interessi della povera gente. Ma gli agricoltori, come noi tutti, dovrebbero essere consapevoli che i costi che dobbiamo affrontare oggi per la transizione energetica sono di gran lunga inferiori a quelli che potremmo dover affrontare in futuro a causa dei danni del cambiamento climatico. A farsi alfiere di questa consapevolezza dovrebbe essere la sinistra, che però non riesce a farla penetrare nel dibattito pubblico.

Protesta dei trattori: le lobby agricole contro la transizione ecologica di Fabio Ciconte
L’attacco al green deal agricolo è iniziato già qualche anno fa, all’indomani dell’invasione dell’Ucraina. Quella fu la scusa utilizzata dalle lobby agricole e dalla destra europea per sostenere la causa del produttivismo a ogni costo ai danni del clima. Oggi quell’attacco continua e strumentalizza alcune reali esigenze del settore. Settore che però non è tutto uguale, perché gli interessi di grandi, piccole e piccolissime imprese sono diversi e in alcuni casi divergenti fra loro.

ECONOMIA – Privatizzazioni delle aziende partecipate: dov’è il pubblico interesse? di Davide Passamonti
Oggi si parla sempre più diffusamente di privatizzare aziende statali in ossequio al dogma liberista secondo cui una minore presenza nello Stato nell’economia incentiverebbe la competitività. In realtà le economie miste dei Paesi occidentali prevedono molte aziende a partecipazione statale, per dirigere le quali è necessario un Piano economico nazionale che ne orienti l’operato verso il bene della collettività. Proprio quello che attualmente non accade in Italia.

SOCIETÀ – Perché ancora Trump? di Nicolò Bellanca
In base a quali meccanismi l’elettorato esprime preferenze politiche per figuri autoritari e disfunzionali come, per esempio, Donald Trump? Due meccanismi  che hanno un peso importante sono il gaslighting e dell’effetto Dunning-Kruger, i quali ugualmente concorrono nel portare gli elettori a compiere scelte dannose per la propria società e sé stessi.

È tutto per questa settimana, vi auguriamo buona lettura!

Un giovane scrittore fra la Columbia University e Parigi

La testimonianza di uno dei protagonisti della letteratura mondiale che ha vissuto il movimento come studente alla Columbia University. Dopo un breve periodo a Parigi prima del Maggio francese, decisivo nella sua formazione di giovane scrittore,
Paul Auster partecipa all’occupazione dell’università americana, vivendo in prima persona la protesta studentesca. Dall’assassinio
di Martin Luther King agli echi della Primavera di Praga, passando per i tumulti di Chicago, si interroga sulle speranze,
le lotte e gli errori della sinistra americana. Testo originariamente pubblicato sul volume MicroMega 1-2/2018 “Sessantotto!”, che qui condividiamo in omaggio al grande scrittore scomparso il 30 aprile 2024.

Liberazione del lavoro o dal lavoro?

Il lavoro, nella società capitalista, serve solo secondariamente, anzi accidentalmente, a soddisfare veri bisogni umani. La sua ragion d’essere è la realizzazione del solo e unico scopo della produzione capitalista: trasformare cento euro in centodieci euro e così via. Bisognerebbe quindi abolire molte delle attività che si svolgono oggi, e reinventare le altre. Il che si tradurrebbe anche in molto più tempo a disposizione. Rifiutare il lavoro non significa però non fare niente, bensì valutare – individualmente e collettivamente – quali sforzi si vogliono intraprendere, in vista di quali risultati.