MicroMega+, la presentazione del numero del 23 luglio 2021

Con contributi di: Giorgio Maran, Chiara Saraceno, Maurizio Franco, Fabrizio Tonello, Valerio Nicolosi, Stefano G. Azzarà.

Redazione

Come curare i mali di una società in cui metà degli individui lavora troppo e l’altra metà non lavora affatto? Nel primo contributo del numero 14 di MicroMega+ (“Lavorare meno, lavorare tutti”) Giorgio Maran indica quali dovrebbero essere i pilastri per costruire una società in grado di garantire il benessere di tutti i suoi cittadini: creazione di lavoro pubblico per il welfare e la cura dell’ambiente, reddito di base incondizionato e riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario.

Al tema del lavoro è dedicato anche l’intervento della sociologa Chiara Saraceno (“Prendersi cura: il lavoro indispensabile”) che spiega perché non solo il lavoro di cura tradizionalmente inteso, ma il prendersi cura dei lavoratori, così come dell’ambiente e delle relazioni sociali sia sempre più indispensabile per la sopravvivenza.

Con lo sblocco degli sfratti, insieme a quello dei licenziamenti, sempre più persone rischiano di ritrovarsi per strada, senza casa. Soltanto a Roma, questa estate, sono previsti 4.500 sgomberi. Un’emergenza esplosiva – come documenta Maurizio Franco nell’inchiesta “Tsunami sfratti. Una corsa contro il disastro” – che può detonare in una vera e propria catastrofe sociale.

Il 29 luglio 1901 ad Indianapolis nasceva il Socialist Party of America. Centoventi anni dopo – come racconta Fabrizio Tonello in “120 anni di socialismo negli Stati Uniti” – al Congresso c’è una pattuglia di deputati eletti che si autodefiniscono democratici-socialisti e il 50% dei giovani americani tra i 18 e i 29 anni ha un’impressione positiva del socialismo.

Il lato oscuro degli algoritmi” è il tema del secondo podcast di Valerio Nicolosi dedicato al rapporto fra esseri umani e nuove tecnologie. In questa puntata analizziamo i potenziali pericoli nell’utilizzo degli algoritmi, procedimenti che possono offrire risposte non parziali che amplificano i pregiudizi della nostra società.   

Nell’estate del 2001 un altro mondo sembrava davvero possibile. Oggi, venti anni dopo, di quell’entusiasmo rivoluzionario non è rimasto più nulla. La globalizzazione è andata avanti inarrestabile e l’intero quadro politico è slittato a destra. Una gigantesca regressione – è l’analisi di Stefano G. Azzarà in Genova 2001: l’inizio della fine – che ha mutato in peggio le condizioni della politica nei paesi capitalistici.

Buona lettura e buon ascolto!

Un giovane scrittore fra la Columbia University e Parigi

La testimonianza di uno dei protagonisti della letteratura mondiale che ha vissuto il movimento come studente alla Columbia University. Dopo un breve periodo a Parigi prima del Maggio francese, decisivo nella sua formazione di giovane scrittore,
Paul Auster partecipa all’occupazione dell’università americana, vivendo in prima persona la protesta studentesca. Dall’assassinio
di Martin Luther King agli echi della Primavera di Praga, passando per i tumulti di Chicago, si interroga sulle speranze,
le lotte e gli errori della sinistra americana. Testo originariamente pubblicato sul volume MicroMega 1-2/2018 “Sessantotto!”, che qui condividiamo in omaggio al grande scrittore scomparso il 30 aprile 2024.

Liberazione del lavoro o dal lavoro?

Il lavoro, nella società capitalista, serve solo secondariamente, anzi accidentalmente, a soddisfare veri bisogni umani. La sua ragion d’essere è la realizzazione del solo e unico scopo della produzione capitalista: trasformare cento euro in centodieci euro e così via. Bisognerebbe quindi abolire molte delle attività che si svolgono oggi, e reinventare le altre. Il che si tradurrebbe anche in molto più tempo a disposizione. Rifiutare il lavoro non significa però non fare niente, bensì valutare – individualmente e collettivamente – quali sforzi si vogliono intraprendere, in vista di quali risultati.