MicroMega+, la presentazione del numero del 24 dicembre 2021

Speciale cinema. I protagonisti di questo numero: Gian Maria Volonté, Mario Monicelli, Alfred Hitchcock, Francis Ford Coppola, Ennio Morricone, Michael Cimino.

Redazione

Dopo il numero di MicroMega+ dedicato alla letteratura uscito a Ferragosto (con racconti di Yehoshua, Tabucchi, Hrabal, Lucarelli, Vázquez Montalbán e Ben Jelloun), in occasione delle festività natalizie proponiamo ai lettori un numero speciale della newsletter tutto cinematografico, dedicato ad alcuni tra i più grandi protagonisti della settima arte (Volonté, Monicelli, Hitchcock, Coppola, Morricone, Cimino), con interviste e testimonianze selezionate dall’archivio della rivista.

Ad aprire il numero, i registi Francesco Rosi e Giuliano Montaldo e il critico Felice Laudadio – in un dialogo a cura di Federico Pontiggia – ricordano chi era davvero il più grande “uomo contro” del cinema italiano: Gian Maria Volonté (“Gian Maria Volonté: un uomo contro, un attore geniale”). Icona del cinema impegnato, attore dalle straordinarie capacità tecniche, che con i suoi film e i suoi personaggi ha sempre cercato di mettere a nudo l’arroganza e l’ottusità del potere.

A seguire, un viaggio imperdibile nella storia del cinema italiano: una lunga conversazione con Mario Monicelli (“La commedia è una cosa seria“) nella quale il grande regista ripercorre tutta la sua carriera, regalando al lettore perle e aneddoti: dal progetto – mai andato in porto – con Italo Calvino alla pellicola (basata sui Ragazzi della via Paal) che gli aprì le porte del cinema, dalla genesi dell’Armata Brancaleone a quella di Amici miei, dalla (sterile) contrapposizione tra autore e artigiano al senso più profondo della commedia all’italiana.

I cinque film che meglio rappresentano il suo talento e la pellicola che invece, potendo tornare indietro, non avrebbe girato; l’ossessione di evitare i cliché e quella di mettere tutto il film su carta, per evitare ogni improvvisazione; l’attenzione per i dettagli e il rapporto con gli attori, per molti versi simili a bambini. Intervistato da Richard Schickel in occasione dell’uscita di quello che sarà il suo ultimo film – Complotto di famigliaAlfred Hitchcock ripercorre la sua lunghissima carriera: “L’uomo che visse 60 volte (più una)“. 

La lezioni di un maestro che non vuole dare lezioni“. In questa conversazione con Gian Luca Farinelli e Paolo Mereghetti, il regista Francis Ford Coppola svela trucchi e segreti del mestiere: come trasforma un’idea in un soggetto, in quale momento della giornata lavora meglio, quando ha deciso di diventare un regista, come realizzare un film senza un soldo in tasca.

“Mentre da giovane ritenevo esistesse una musica ‘assoluta’ e una per il cinema, nel tempo – con l’esperienza – ho capito come tra i due ambiti espressivi esistano convergenze profonde. È così che ho musicato i film di Leone, Pasolini, Pontecorvo, Petri, Malick e De Palma; nella consapevolezza che cinema e musica sono arti della temporalità, la cui alleanza si consuma nello scorrere di secondi, minuti, ore”. La testimonianza del maestro Ennio Morricone: Il mio cinema in pentagramma”.

“Cominciare a fare film è stato solo un errore, uno dei più grandi della mia vita”. Michael Cimino, autore dell’indimenticabile Il cacciatore, in questa conversazione con Fabrizio Tassi (“Il cinema è una verità che mente di continuo“) che ha il sapore delle confessioni, racconta della sua vita, delle sue amicizie, delle sue passioni letterarie. E della speranza di un nuovo Rinascimento.

Buona lettura e buone feste dalla redazione di MicroMega!

Un giovane scrittore fra la Columbia University e Parigi

La testimonianza di uno dei protagonisti della letteratura mondiale che ha vissuto il movimento come studente alla Columbia University. Dopo un breve periodo a Parigi prima del Maggio francese, decisivo nella sua formazione di giovane scrittore,
Paul Auster partecipa all’occupazione dell’università americana, vivendo in prima persona la protesta studentesca. Dall’assassinio
di Martin Luther King agli echi della Primavera di Praga, passando per i tumulti di Chicago, si interroga sulle speranze,
le lotte e gli errori della sinistra americana. Testo originariamente pubblicato sul volume MicroMega 1-2/2018 “Sessantotto!”, che qui condividiamo in omaggio al grande scrittore scomparso il 30 aprile 2024.

Liberazione del lavoro o dal lavoro?

Il lavoro, nella società capitalista, serve solo secondariamente, anzi accidentalmente, a soddisfare veri bisogni umani. La sua ragion d’essere è la realizzazione del solo e unico scopo della produzione capitalista: trasformare cento euro in centodieci euro e così via. Bisognerebbe quindi abolire molte delle attività che si svolgono oggi, e reinventare le altre. Il che si tradurrebbe anche in molto più tempo a disposizione. Rifiutare il lavoro non significa però non fare niente, bensì valutare – individualmente e collettivamente – quali sforzi si vogliono intraprendere, in vista di quali risultati.