MicroMega+, 31 marzo 2023: Obbedienti, oppositori, dissidenti

Su MicroMega+ i contributi di: Il’ja Jašin e Ol’ga Šorina, Steven Forti, Federica D'Alessio, Orlando Figes, Raffaele Carcano, Silvia Cegalin, Martin Gak.

Redazione

Di cosa parliamo questa settimana su MicroMega+:

La mitologia del potere e la società russa, distante sia dal racconto di Putin sia dagli schemi liberali; il dossier sulla guerra degli oppositori russi e la verità sui separatisti del Donbas; il Vaticano non riesce a sconfiggere la crescita dell’ateismo; gli studenti iraniani all’estero costretti all’autoesilio dal regime; chi ha bisogno di ChatGPT, se gli accademici già da tempo ragionano come intelligenze automatiche.
L’INTERVISTA – Orlando Figes: “La società russa non coincide né con i miti di Putin, né con gli schemi dell’intelligencija liberale”
di Federica D’Alessio

Storia della Russia. Mito e potere da Vladimir II a Vladimir Putin di Orlando Figes racconta in che modo la propaganda e il regime di Stato riscrivono la storia della Russia in base ai miti del potere, presentandola in questo modo sia ai russi, sia al mondo esterno. Ma la società russa, spiega lo studioso in questa intervista, non coincide con lo Stato né con la sua propaganda. E però, come dimostrano il protagonismo contadino durante i secoli e l’esperienza rivoluzionaria del 1917, nella sua autodeterminazione democratica non coincide neanche con il modello liberale e occidentalista auspicato dall’intelligencija, la quale a sua volta sconta uno scollamento sempre più forte dalla società. ESCLUSIVA – “Putin. Guerra”: quei volontari nel Donbas al soldo dell’esercito russo e ceceno
di Il’ja Jašin e Ol’ga Šorina
 
La seconda parte del rapporto dettagliato “Putin. Guerra” con cui nel 2015 l’oppositore russo Boris Nemcov, poco prima di essere assassinato davanti al Cremlino, denunciava le intenzioni di Vladimir Putin di scatenare una guerra in Ucraina su larga scala. In questi capitoli si denuncia, in modo dettagliato, l’ingerenza pesante e meditata dell’esercito russo e ceceno nei combattimenti del Donbas. Ringraziamo l’associazione Memorial Italia e l’oppositore politico Il’ja Jašin, attualmente in carcere dove sta scontando una condanna a otto anni e sei mesi per aver condannato pubblicamente il massacro di Buča come responsabilità dell’esercito russo.

– Gli (infruttuosi) tentativi vaticani di contrastare l’ateismo
di Raffaele Carcano

Fra i nemici principali della Chiesa cattolica c’è certamente l’ateismo, che i diversi papi – da Pio XII fino a Francesco – hanno cercato di combattere con strade diverse: facendo leva sui Paesi fuori dall’Europa, identificando nel comunismo ateo il male o tentando la strada del dialogo come nel caso del Cortile dei Gentili del cardinale Ravasi. Ma le strategie si sono rivelate tutte inefficaci. 

– I giovani iraniani all’estero sono ormai costretti all’autoesilio
di Silvia Cegalin

Non avevano lasciato il loro Paese per scappare dal regime, ma da quando hanno iniziato a partecipare alle manifestazioni di solidarietà con i loro concittadini, i giovani iraniani all’estero si ritrovano in una condizione di esilio obbligato. Al ritorno in patria, infatti, verrebbero incarcerati o persino condannati a morte per aver manifestato contro il regime degli ayatollah. Il racconto di alcuni studenti iraniani in Italia.

– In Spagna si gioca il futuro della sinistra europea
di Steven Forti 

Nonostante anni molto complicati fra crisi pandemica e guerra, il governo Sánchez in Spagna, sostenuto esclusivamente da forze di sinistra, ha dimostrato che è possibile realizzare politiche progressiste, a vantaggio delle fasce più deboli della popolazione. Un bilancio, a poche settimane dalle prossime amministrative e a pochi mesi dalle prossime politiche.

– ChatGPT e la fine dell’intelligenza nel mondo accademico
di Martin Gak

Se la produzione accademica di ChatGPT è indistinguibile dal lavoro accademico è perché il mondo accademico è ormai diventato una fabbrica di ChatBot. Nei dipartimenti di studi umanistici in particolare, l’esercizio del pensiero critico da tempo è stato sostituito dalla rimodulazione di strutture semantiche sempre uguali, in quanto lo scopo della lingua non è esporre ricerche, bensì ribadire dogmi.MicroMega+ sta cambiando. Cerchiamo di usare pensiero e creatività per rendere quello che scriviamo, e come lo pubblichiamo, il più possibile interessante e piacevole per te che ci hai dato la tua fiducia. Grazie e buona lettura dalla redazione (clicca sul link per scriverci con commenti agli articoli, suggerimenti, osservazioni).Hai perso le newsletter precedenti? Le trovi qui 
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Tutto il potere agli arraffatutto: la Costituzione tradita

La Costituzione italiana indica la strada del regionalismo come una possibile attuazione di politiche solidali, per garantire a tutti i cittadini il godimento dei diritti fondamentali. L’ipotesi di autonomia differenziata che oggi culmina con il DDL Calderoli ma è stata avviata dai governi di sinistra con la riforma del titolo V della Costituzione fonda invece un regionalismo competitivo e accaparratore, che rischia di disgregare interamente l’unità della Repubblica italiana e della sua cittadinanza.

Un attacco ad ampio raggio ai diritti di tutti

Dalla creazione di una scuola diseguale fino alla morte delle contrattazioni nazionali, che di fatto rinnegherebbero l’articolo 1 stesso della Costituzione, l’autonomia differenziata è un attacco ad ampio raggio ai diritti dei cittadini. Gli allarmi sono stati sollevati da più parti eppure la macchina si è messa in moto e bisogna capire come fermarla.