MicroMega+, il numero del 4 novembre 2023

Contribuiscono: Elena Colonna, Silvia Cegalin, Silvia Lamia, Anna Paola Lacatena, Elettra Santori, Giovanni Savastano.

Redazione

Su MicroMega+ questa settimana parliamo di:
Gaza, fra violazioni del diritto internazionale e bombe made in Italy; dalla tribù Qashqai al sogno di una Palestina libera dall’occupazione, la storia della rivoluzionaria iraniana Shahnaz Jahangiri; dipendenze, fra nuove patologie e vecchie risposte repressive; “Io, noi e Gaber”, omaggio al genio libero; ricordo di Jacques Tati, l’uomo invisibile.

Guerra su Gaza, il diritto internazionale e le bombe Made in Italy di Elena Colonna

Più di 8.000 palestinesi uccisi al momento in cui scriviamo, tra cui oltre 3.000 bambini, ospedali al collasso, un milione e mezzo di sfollati; totale carenza di ogni bene di prima necessità. Dopo tre settimane di incessanti bombardamenti israeliani, nella Striscia di Gaza la situazione è drammatica. Le Nazioni Unite e le organizzazioni per i diritti umani denunciano gravi violazioni del diritto internazionale e chiedono un cessate il fuoco, a cui invece l’Unione Europea e il nostro governo si oppongono. Mentre continuano a permettere l’esportazione di armi verso Israele.


I sogni di libertà di Shahnaz Jahangiri, per la sua tribù, il suo Iran e per la Palestina di Silvia Cegalin

La libertà da ogni regime persecutorio. È il sogno perseguito da tutta la vita da Shahnaz Jahangiri, rifugiata dall’Iran per essersi opposta al regime della sharia, dopo essere stata per decenni perseguitata anche dallo shah come appartenente alla tribù nomade dei Qashqai. Oggi vive in Veneto e racconta la sua storia motivando lo schieramento netto a fianco del popolo palestinese contro l’occupazione e l’apartheid israeliano. La sua posizione smentisce un luogo comune diffuso in queste settimane, che vorrebbe gli iraniani in lotta contro il regime schierati a fianco di Israele.

“Io, noi e Gaber”, Riccardo Milani racconta il genio libero di Giorgio Gaber di Silvia Lamia

In “Io, noi e Gaber” Riccardo Milani, autore e regista del docufilm, interseca i due grandi soggetti che hanno guidato per tutta la vita: quell’io e quel noi intesi con rara onestà intellettuale e generosità d’animo, continua materia poetica e politica. Presentato il 22 ottobre in proiezione speciale alla 18esima Festa del Cinema di Roma, in occasione del ventennale della scomparsa del genio libero, e nelle sale cinematografiche di tutta Italia il 6-7-8 novembre.

FOCUS SULLE DIPENDENZEConsumo di droghe, la depenalizzazione italiana a geometria variabile di Anna Paola Lacatena

In Italia viviamo da decenni un paradosso per quanto riguarda il trattamento del consumo di droghe: l’uso personale, ormai interamente normalizzato, è un illecito amministrativo, depenalizzato in teoria ma senza che allo stesso sia riconosciuta la giusta valenza socio-sanitaria, perciò confinato al territorio repressivo. Nell’eterno conflitto tra il punire e il consentire, si determina un vuoto che produce numerosi danni alle persone. Solo una più seria e coraggiosa decriminalizzazione potrebbe evitarli, come già avviene in altri Paesi.

Shopping, la dipendenza dalla moda di cui nessuno parla di Elettra Santori

Mentre in Italia restiamo ancora abbacinati dal successo delle fashion influencer, nel mondo anglosassone i media e i social media non mancano di affrontare il problema dello shopping compulsivo di abbigliamento e accessori, alimentato dal neuromarketing. E alcune brillanti youtuber guidano la carica della critica al sistema della moda nel suo insieme.

IL PERSONAGGIOJacques Tati, l’uomo invisibile di Giovanni Savastano

Così come Charlot, Stanlio e Ollio, Totò e Buster Keaton, anche Jacques Tati/Hulot, l’attore e il suo personaggio, sono un tutt’uno indistinguibile. Essi vanno al di là di ogni inibizione, sfidano le leggi naturali camminando contro la folla, sospesi per aria, spesso spaesati, disadattati nell’adattarsi, e usano il loro corpo come burattini sempre sull’orlo di spezzarsi, ma predisposti invece a rimanere interi. Il corpo macchina imperfetto in un mondo di macchine perfette.

È tutto per questa settimana. Buona lettura!

Un giovane scrittore fra la Columbia University e Parigi

La testimonianza di uno dei protagonisti della letteratura mondiale che ha vissuto il movimento come studente alla Columbia University. Dopo un breve periodo a Parigi prima del Maggio francese, decisivo nella sua formazione di giovane scrittore,
Paul Auster partecipa all’occupazione dell’università americana, vivendo in prima persona la protesta studentesca. Dall’assassinio
di Martin Luther King agli echi della Primavera di Praga, passando per i tumulti di Chicago, si interroga sulle speranze,
le lotte e gli errori della sinistra americana. Testo originariamente pubblicato sul volume MicroMega 1-2/2018 “Sessantotto!”, che qui condividiamo in omaggio al grande scrittore scomparso il 30 aprile 2024.

Liberazione del lavoro o dal lavoro?

Il lavoro, nella società capitalista, serve solo secondariamente, anzi accidentalmente, a soddisfare veri bisogni umani. La sua ragion d’essere è la realizzazione del solo e unico scopo della produzione capitalista: trasformare cento euro in centodieci euro e così via. Bisognerebbe quindi abolire molte delle attività che si svolgono oggi, e reinventare le altre. Il che si tradurrebbe anche in molto più tempo a disposizione. Rifiutare il lavoro non significa però non fare niente, bensì valutare – individualmente e collettivamente – quali sforzi si vogliono intraprendere, in vista di quali risultati.