MicroMega+, la presentazione del numero del 22 ottobre 2021

Speciale Antonio Cederna a cento anni dalla nascita. Con contributi di Antonio Cederna, Giulio Cederna, Francesco Erbani, Maria Pia Guermandi, Lorenzo Grassi, Mariasole Garacci, Paolo Berdini.

Redazione

Una vita spesa a difendere i beni culturali, le città e i centri storici, l’ambiente. A cent’anni dalla nascita (Milano, 27 ottobre 1921), dedichiamo questo numero di MicroMega+ ad Antonio Cederna, grande giornalista e intellettuale impegnato in mille battaglie a tutela del patrimonio archeologico, artistico e ambientale di Roma e d’Italia.

In apertura dello speciale, Giulio Cederna passa in rassegna la ricchissima, ma mai menzionata, produzione di articoli del padre per rivendicare parchi, aree gioco, asili, spazi pensati e progettati per bambini e ragazzi (“La cartolina ritrovata. Antonio Cederna e i bambini”). Un’attenzione ai bisogni dell’infanzia che ritorna in continuazione anche negli interventi sull’urbanistica, la città pubblica, le periferie.

Francesco Erbani (“La pianificazione urbanistica per battere i vandali) evidenzia poi un elemento centrale nel pensiero di Cederna: la messa a valore culturale dell’antico è il passo necessario per la costruzione di un assetto moderno e funzionale di città in grado di facilitare la convivenza, mitigare le disuguaglianze e produrre bellezza.

Decenni di malgoverno hanno portato Roma al collasso. Secondo Maria Pia Guermandi (“Il Progetto Fori: un’altra idea di Roma”), la rinascita della città potrebbe partire dal progetto urbanistico e sociale che vide Cederna fra i principali sostenitori: la rimozione di via dei Fori Imperiali e la creazione di un parco archeologico urbano.

Come spiega anche Lorenzo Grassi (“Repetita iuvant”) in questo centenario l’unico modo onesto e virtuoso di ricordare Cederna è quello di ripartire seriamente dal suo sogno, il Parco dei Fori Imperiali e dell’Appia Antica.

Il nuovo sindaco di Roma – scrive Mariasole Garacci (“Antonio Cederna e la città stanca)dovrà curare una città stanca e sfibrata. Anche oggi Cederna avrebbe ribadito una volta di più la necessità che la politica difenda il patrimonio culturale, il verde e la vivibilità dei quartieri.


Antonio Cederna è stato anche un amico e collaboratore di MicroMega. Dall’archivio della rivista riproponiamo due suoi saggi: Unica soluzione, la pianificazione” (MicroMega 1/1990) e “Apologia dell’urbanistica” (MicroMega 4/1996).

Al ricordo di Cederna è dedicato anche un articolo di Paolo Berdini pubblicato su MicroMega.net (“Invettiva civile e cultura di governo: la lezione di Antonio Cederna) in cui si sottolinea comeCederna, maestro delle denunce e dell’invettiva civile, sia stato anche uomo di governo, protagonista e ispiratore della fase dell’espansione delle leggi della tutela e del governo delle città. Straordinari risultati che il trentennio neoliberista ha rimesso in discussione.

Buona lettura!

Una risposta

  1. Pingback: Repetita iuvant

I commenti sono chiusi.

Autonomia differenziata, fermiamola ora o sarà troppo tardi

L’Autonomia Differenziata è un progetto politico che lede la natura della Repubblica Italiana, sancita dalla Costituzione come “una e indivisibile”, foriero non solo di inammissibili disuguaglianze ma anche di inefficienze. Contro di essa si sono espressi costituzionalisti, istituzioni, soggetti politici, sociali ed economici, fino ad arrivare alla Commissione Europea. Eppure il governo procede a spron battuto nel volerla attuare, mostrando i muscoli e tappandosi le orecchie. Contro questo scellerato agire a senso unico bisogna agire ora, altrimenti – considerando il criterio della decennalità – sarà davvero troppo tardi.

Regionalismo differenziato o centralismo diffuso? L’autonomia differenziata punta a demolire il Parlamento

La legge sull’autonomia differenziata rischia di diventare una utile stampella al premierato, di rafforzare, più che il regionalismo differenziato, un “centralismo diffuso” che consente al Presidente del Consiglio di negoziare con le singole regioni, esautorando totalmente il Parlamento dalle sue funzioni; e, con esso, svuotare di sostanza la Repubblica democratica.