MicroMega+, la presentazione del numero del 29 luglio 2022

Con contributi di: Elisabetta Grande, Monica Lanfranco, Ingrid Colanicchia, Teresa Simeone, Nunzio La Fauci, Flavio De Bernardinis.

Redazione

Romanzi di oggi e di ieri, saggi senza tempo, film da riscoprire. Per due settimane MM+, la newsletter di MicroMega, vi accompagna con un “menù” a sei portate, ricco ma leggero: sei consigli per una piacevole pausa estiva.

L’antipasto di questa settimana è il consiglio di lettura di Elisabetta Grande: il romanzo Salvare le ossa di Jesmyn Ward, che racconta la storia dei 12 giorni culminanti nel dramma annunciato di uno degli avvenimenti atmosferici più devastanti della storia statunitense, l’uragano Katrina, attraverso la voce narrante di Esch, ragazzina di 15 anni (“Bois Sauvage, la trilogia della salvezza“).

Un primo piatto sostanzioso è quello che ci ha preparato Monica Lanfranco, che ci presenta ben tre romanzi e un saggio: Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood, Vox di Christina Dalcher, La bellezza di Aliya Whiteley e Le non cose. Come abbiamo smesso di vivere il reale di Byung-chul Han (“Visioni distopiche e fantascientifiche: anche se la realtà, a volte, supera la fantasia“).

Per secondo Ingrid Colanicchia ci fa assaggiare Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf, il saggio nel quale la scrittrice, ricostruendo la presenza, per quanto sottaciuta e negata, delle donne nella Storia e nella storia della cultura, costruisce la sua genealogia (“‘Una stanza tutta per sé’. La genealogia di Virginia Woolf“).

Il contorno è offerto da Teresa Simeone che ripercorre per noi le pagine di Retrotopia di Zygmunt Bauman ricordandoci come, di fronte a un futuro che fa paura e al desiderio di ripiegarsi sul passato e su stessi, il filosofo rifiuti le fughe retrotopiche invitando a scegliere se salvarsi insieme o perire tutti (“Retropia: quando il futuro spaventa, ci rifugiamo nel passato“).

Il dolce di questa settimana è una preziosa gemma dissepolta per noi da Nunzio La Fauci: Della tolleranza di Pietro Pancrazi, la storia poco conosciuta della revisione linguistica cui fu sottoposta la Costituzione italiana prima della sua approvazione e in particolare di un certo verbo dell’articolo 3 (“Pietro Pancrazi, congiuntivo e tolleranza“).

Il menù di questa settimana si conclude con un caffè, anzi con un tè: Flavio De Bernardinis ci racconta per potenti immagini il film Il tè nel deserto di Bernardo Bertolucci, un viaggio, sospeso tra turismo e perdizione, nel deserto dell’anima borghese in crisi di identità, nel deserto dell’Altro da Sé di un’Africa tenebra splendente, e infine nel deserto stesso del cinema, che stava per cedere il passo, o lo aveva appena fatto, a tutto ciò che non sarebbe più stato cinema (“Siamo turisti o viaggiatori?“).

Buona lettura!

Un giovane scrittore fra la Columbia University e Parigi

La testimonianza di uno dei protagonisti della letteratura mondiale che ha vissuto il movimento come studente alla Columbia University. Dopo un breve periodo a Parigi prima del Maggio francese, decisivo nella sua formazione di giovane scrittore,
Paul Auster partecipa all’occupazione dell’università americana, vivendo in prima persona la protesta studentesca. Dall’assassinio
di Martin Luther King agli echi della Primavera di Praga, passando per i tumulti di Chicago, si interroga sulle speranze,
le lotte e gli errori della sinistra americana. Testo originariamente pubblicato sul volume MicroMega 1-2/2018 “Sessantotto!”, che qui condividiamo in omaggio al grande scrittore scomparso il 30 aprile 2024.

Liberazione del lavoro o dal lavoro?

Il lavoro, nella società capitalista, serve solo secondariamente, anzi accidentalmente, a soddisfare veri bisogni umani. La sua ragion d’essere è la realizzazione del solo e unico scopo della produzione capitalista: trasformare cento euro in centodieci euro e così via. Bisognerebbe quindi abolire molte delle attività che si svolgono oggi, e reinventare le altre. Il che si tradurrebbe anche in molto più tempo a disposizione. Rifiutare il lavoro non significa però non fare niente, bensì valutare – individualmente e collettivamente – quali sforzi si vogliono intraprendere, in vista di quali risultati.