MicroMega+, la presentazione del numero del 9 settembre 2022

Con contributi di Manfredo Gennaro, Francesco Filippi, Tomaso Montanari, Siri Hustvedt, Ilan Pappé, Joseph Margulies, Fabio Merlini.

Redazione

Approvata il 13 settembre di quarant’anni fa, la legge “Rognoni-La Torre” ha segnato una vera e propria rivoluzione copernicana nella lotta alla criminalità organizzata. Ottenuta a prezzo di immensi sacrifici, questa normativa – scrive Manfredo Gennaro (“Rognoni-La Torre, una legge per la democrazia”) – è una conquista civile da attuare e difendere, oggi, da nuovi attacchi.

Le sacche di neofascismo nel nostro Paese sono diffuse e potenzialmente pericolose. L’antifascismo viene spesso considerato “divisivo” e chi ricorda che invece dovrebbe essere il terreno comune condiviso da tutti i cittadini spesso diventa oggetto di violenti attacchi mediatici. Ecco perché – come spiegano Francesco Filippi e Tomaso Montanari (“L’antifascismo necessario”) – oggi l’antifascismo è sempre più necessario.

Legiferare sui diritti riproduttivi è un segno distintivo dei governi autoritari e fascisti. Con l’abolizione del diritto costituzionale all’aborto – denuncia Siri Hustvedt (“Razzismo, patriarcato e potere. Appunti sulla sentenza della Corte suprema”) – la Corte suprema degli Stati Uniti ha riportato il Paese all’era brutale della legislazione sull’utero come proprietà dello Stato.

Dopo l’indagine sulla pulizia etnica della Palestina avvenuta negli anni Quaranta, lo storico israeliano Ilan Pappé rivolge l’attenzione all’annessione e all’occupazione della Striscia di Gaza e della Cisgiordania. Un estratto dal volume “La prigione più grande del mondo” in questi giorni in libreria per Fazi Editore: “Genesi della più grande prigione del mondo”.

Severe pene detentive individuali non fanno che rafforzare il sistema di carcerazione più crudele e razzista del pianeta e distraggono dalla prospettiva di un cambiamento strutturale. Una riflessione di Joseph Margulies sul complesso carcerario-industriale statunitense: “Stati Uniti: se l’ergastolo non è niente da celebrare”.

Un giovane ricercatore nel campo della fisica quantistica alla ricerca della verità di sé è il protagonista di “L’occhio del Pettirosso” di Giuliana Altamura, un romanzo di grande impatto emotivo che è anche una profonda meditazione sulla catastrofe di civiltà nella quale ci troviamo oggi. La recensione di Fabio Merlini: “L’amore quantico”.

Buona lettura!

Liberazione del lavoro o dal lavoro?

Il lavoro, nella società capitalista, serve solo secondariamente, anzi accidentalmente, a soddisfare veri bisogni umani. La sua ragion d’essere è la realizzazione del solo e unico scopo della produzione capitalista: trasformare cento euro in centodieci euro e così via. Bisognerebbe quindi abolire molte delle attività che si svolgono oggi, e reinventare le altre. Il che si tradurrebbe anche in molto più tempo a disposizione. Rifiutare il lavoro non significa però non fare niente, bensì valutare – individualmente e collettivamente – quali sforzi si vogliono intraprendere, in vista di quali risultati.

Lavoro digitale e sindacalismo: unire le forze quando si lavora da soli

La disgregazione dei rapporti sociali un tempo intessuti sul luogo di lavoro dovuta alla digitalizzazione e all’avvento di Internet ha avuto una ricaduta anche in termini di diritti e tutele. Lavorando da casa o comunque da remoto, spesso da soli, non è certo facile sentirsi parte di una categoria che condivide interessi e rivendicazioni. Ma, per quanto ci si possa sentire atomi isolati e dispersi, spesso abbandonati da uno Stato che non riesce a stare al passo con le rapide trasformazioni del mondo del lavoro attuale, si ha comunque modo di associarsi e farsi valere. A spiegare come sono Giulia Guida e Lia Bruna della CGIL e Mattia Cavani e Giovanni Campanella di Acta, l’associazione dei freelance.

Il lavoro invisibile delle donne

Se le condizioni del lavoro sono complessivamente peggiorate per tutti negli ultimi decenni in Italia, il lavoro delle donne è stato nettamente il più penalizzato. Costrette dalla maternità (effettiva o potenziale) a scelte sacrificate e di povertà, molte percepiscono un reddito inferiore rispetto a quello maschile, sono precarie, e spesso invisibili.