MicroMega+, la presentazione del numero del 25 febbraio 2022

Con contributi di Alex Zanotelli, Marco d’Eramo, Carlo Lucchesi, Ståle Wig, Maurizio Franco, Alessandro Esposito.

Redazione

Crisi climatica, Sud Italia, individualismo vs partecipazione attiva sono i temi al centro dell’intervista di Daniele Nalbone – la settima della serie “La politica che non c’è” – al missionario Alex Zanotelli, che apre questo numero di MicroMega+: “‘Dio non verrà a salvarci’”.

“Massacri”, “genocidio”, “torture”, “crimini contro l’umanità”: questi termini sono diventati talmente frequenti da non destare più alcuna reazione. Come sottolinea Marco d’Eramo (“La politica delle atrocità”) mai ci fermiamo però a considerare che fino alla fine dell’Ottocento queste categorie erano totalmente estranee al discorso politico. Raro oggetto d’indignazione morale non erano argomento per intraprendere azioni politiche o militari. Breve storia di come l’atrocità ha ottenuto diritto di cittadinanza nel discorso politico.

Carlo Lucchesi individua nella ricostruzione dell’unità e dell’identità del mondo del lavoro quale soggetto antagonista (e nel processo di partecipazione attiva a questo fine necessario) il terreno ideale per la rinascita di una sinistra politica di nuovo dotata del suo tratto imprescindibile: il radicamento nel lavoro (“Il mondo del lavoro come soggetto antagonista”).

Perché lavoriamo tanto e spesso molto più del necessario? Sono le domande alle quali cerca di rispondere Ståle Wig nell’articolo “I nostri antenati lavoravano di meno e avevano una vita migliore. Cosa stiamo sbagliando?”: perché in un’epoca di indicibile prosperità e crisi esistenziale, è tempo di ripensare il lavoro.

Nella storia delle battaglie del movimento operaio un posto di rilievo lo occupa quella per l’introduzione delle 150 ore per il diritto allo studio, vinta nel 1973. Di quella rivoluzione, che pose al centro la formazione culturale di ogni individuo e gli strumenti per il pieno dispiegamento delle energie umane, così come sancito dalla Costituzione, ci parla Maurizio Franco (“‘Anche l’operaio vuole il figlio dottore’”).

Chiude questo numero di MicroMega+ la riflessione del pastore valdese Alessandro Esposito sulla crisi del cristianesimo alla luce del pensiero del filosofo cubano Raúl Fornet-Betancourt (“Una lettura interculturale della crisi del cristianesimo”).

Infine, un anticipazione: la prossima settimana Valerio Nicolosi – inviato in Ucraina (qui i suoi contributi sul sito www.micromega.net) – racconterà in un reportage esclusivo per gli abbonati a MM+ l’assedio di Kiev. 

Buona lettura!

Un giovane scrittore fra la Columbia University e Parigi

La testimonianza di uno dei protagonisti della letteratura mondiale che ha vissuto il movimento come studente alla Columbia University. Dopo un breve periodo a Parigi prima del Maggio francese, decisivo nella sua formazione di giovane scrittore,
Paul Auster partecipa all’occupazione dell’università americana, vivendo in prima persona la protesta studentesca. Dall’assassinio
di Martin Luther King agli echi della Primavera di Praga, passando per i tumulti di Chicago, si interroga sulle speranze,
le lotte e gli errori della sinistra americana. Testo originariamente pubblicato sul volume MicroMega 1-2/2018 “Sessantotto!”, che qui condividiamo in omaggio al grande scrittore scomparso il 30 aprile 2024.

Liberazione del lavoro o dal lavoro?

Il lavoro, nella società capitalista, serve solo secondariamente, anzi accidentalmente, a soddisfare veri bisogni umani. La sua ragion d’essere è la realizzazione del solo e unico scopo della produzione capitalista: trasformare cento euro in centodieci euro e così via. Bisognerebbe quindi abolire molte delle attività che si svolgono oggi, e reinventare le altre. Il che si tradurrebbe anche in molto più tempo a disposizione. Rifiutare il lavoro non significa però non fare niente, bensì valutare – individualmente e collettivamente – quali sforzi si vogliono intraprendere, in vista di quali risultati.