MicroMega+, la presentazione del numero dell’11 marzo 2022

Con contributi di Valerio Nicolosi, Marco d’Eramo, Federica D’Alessio, Maurizio Franco, Sascha Chaimowicz e Fausto Carmelo Nigrelli.

Redazione

Anche il numero di MicroMega+ di questa settimana presenta ai lettori un focus sulla situazione russo-ucraina. Valerio Nicolosi ci porta a Kiev, in quei primi drammatici giorni dell’invasione russa (“Sette giorni di guerra”).

Marco d’Eramo punta i riflettori sul “Problema Russia”, mettendo in rilievo come quand’anche Putin fosse caduto e l’avventura militare ucraina stoppata, resterà comunque un problema enorme, qualcosa che l’Occidente non ha mai affrontato dopo il crollo dell’Unione Sovietica, vale a dire: quale posto dovrebbe avere la Russia in un ordine mondiale almeno un po’ stabile?

Federica D’Alessio – nel suo “Ritroviamo l’Europa, nazione plurale” – sottolinea che nessuna vicenda come la guerra può farci capire che l’unico ancoraggio identitario che valga la pena di darsi per sapere chi siamo è a partire dallo spazio e dal tempo. Di fronte alle richieste prepotenti e urgenti di solidarietà e schieramento che arrivano non soltanto dal popolo ucraino ma dai popoli dell’est Europa è necessario quindi rimettere in discussione la demagogia dei campi di supremazia egemonica che fanno riferimento agli opposti imperialismi, e riconoscersi nei soggetti della democrazia: i popoli, le nazioni, i partiti, le società, e prima di tutto le cittadine e i cittadini.

Ai russi che cercano di lasciare il Paese è dedicato l’articolo di Maurizio Franco (“Esuli russi”) che cuce assieme le storie di alcuni uomini e alcune donne che in questi giorni hanno voltato le spalle alla Russia sperando con ciò di voltare le spalle anche alla repressione e ai venti di guerra.

Si cambia argomento con l’intervista a John McWhorter di Sascha Chaimowicz (“Se l’antirazzismo diventa una religione”) in cui lo scrittore nero americano critica il movimento antirazzista contemporaneo, più interessato a mettere a posto la coscienza dei propri sostenitori che a migliorare le reali condizioni di vita dei neri.

Chiude il numero il contributo di Fausto Carmelo Nigrelli (“Le città invisibili, le città inevitabili”) che ripercorre l’opera di Italo Calvino dedicata al più umano dei prodotti umani – la città – a cinquant’anni dalla sua pubblicazione.

Un giovane scrittore fra la Columbia University e Parigi

La testimonianza di uno dei protagonisti della letteratura mondiale che ha vissuto il movimento come studente alla Columbia University. Dopo un breve periodo a Parigi prima del Maggio francese, decisivo nella sua formazione di giovane scrittore,
Paul Auster partecipa all’occupazione dell’università americana, vivendo in prima persona la protesta studentesca. Dall’assassinio
di Martin Luther King agli echi della Primavera di Praga, passando per i tumulti di Chicago, si interroga sulle speranze,
le lotte e gli errori della sinistra americana. Testo originariamente pubblicato sul volume MicroMega 1-2/2018 “Sessantotto!”, che qui condividiamo in omaggio al grande scrittore scomparso il 30 aprile 2024.

Liberazione del lavoro o dal lavoro?

Il lavoro, nella società capitalista, serve solo secondariamente, anzi accidentalmente, a soddisfare veri bisogni umani. La sua ragion d’essere è la realizzazione del solo e unico scopo della produzione capitalista: trasformare cento euro in centodieci euro e così via. Bisognerebbe quindi abolire molte delle attività che si svolgono oggi, e reinventare le altre. Il che si tradurrebbe anche in molto più tempo a disposizione. Rifiutare il lavoro non significa però non fare niente, bensì valutare – individualmente e collettivamente – quali sforzi si vogliono intraprendere, in vista di quali risultati.