MicroMega+, il numero del 10 novembre 2023

Con i contributi di: Marco d'Eramo, Valeria Rando, Giovanni Carbone, Germano Monti, Enrico Grazzini, Giuseppe Panissidi

Redazione

Su MicroMega+ questa settimana parliamo di:
“Palestina libera”, ripensare il come; Hezbollah abbaia ma (per ora) non morde; Trump Democrats; extraprofitti, speculazione e scala mobile; la riforma costituzionale; buon compleanno Joni Mitchell!

Dopo il 7 ottobre: ancora dalla parte del popolo palestinese, ma ripensare il come di Germano Monti
La lotta del popolo palestinese va sostenuta e vanno respinte al mittente le accuse strumentali di “antisemitismo”: non c’è nulla di razzista nel difendere i diritti di un popolo, a partire da quello di vivere in pace sulla propria terra. Ma non basta. Serve una riflessione più profonda che faccia i conti con l’orrore dell’iniziativa di Hamas e con la necessità di ripensare una prospettiva di convivenza democratica fra i due popoli.

Israele, Hamas e la voce di Hezbollah di Valeria Rando
Al ventottesimo giorno dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas, il leader del partito di Hezbollah Hassan Nasrallah ha aperto con un discorso “a ogni possibile scenario” sul fronte libanese. Ma le sue parole, nonostante la minacciosità, sono state oculatamente scelte per evitare di scatenare una escalation o una guerra su larga scala.

Trump Democrats di Marco d’Eramo
Mentre negli Stati Uniti si avvicinano le elezioni presidenziali del 2024, si apprezza sempre di meno la differenza politica fra le due candidature di Donald Trump e Joe Biden. Entrambi sono legati a politiche di potenza e d’imperio, che hanno reso l’amministrazione Biden un sostanziale proseguimento di quella Trump sul terreno della politica estera, dell’economia da deglobalizzare, delle politiche sull’ambiente e persino per quanto riguarda xenofobia e immigrazione. Fra le ragioni che si possono individuare per questo, ce n’è una ineludibile: la composizione ultra-classista della politica americana, il cui Senato in particolare è un’istituzione a ferrea difesa dell’interesse delle élite miliardarie.

ECONOMIA – Extraprofitti e speculazione stanno strozzando i lavoratori: serve una nuova scala mobile di Enrico Grazzini
Da circa un anno e mezzo l’inflazione è aumentata paurosamente e cresce tuttora. A causarla, come ha recentemente certificato perfino il Fondo Monetario Internazionale, soprattutto l’eccesso, anzi la sovrabbondanza, di profitti da parte dei colossi multinazionali dell’industria, del trading e della finanza. I prezzi sono saliti tanto e in poco tempo, i profitti anche; i salari e gli stipendi, invece, non hanno tenuto il passo con il carovita, con i lavoratori di tutti i livelli che stanno perdendo una quota importante del loro potere d’acquisto. L’indicizzazione degli stipendi ai prezzi è una semplice questione di giustizia sociale. L’inflazione fa crescere le diseguaglianze e diffonde povertà.

Riforma costituzionale: il consenso e la forza di Giuseppe Panissidi
Il progetto di riforma costituzionale del Governo è un mix di tentazioni di “potere forte” e di dilettantismo istituzionale, laddove in realtà buoni progetti di riforma delle istituzioni democratiche sarebbero possibili e persino necessari, con l’intento però di dare gambe solide al contrappeso dei poteri, non certo di privarsene come vorrebbe fare questa maggioranza.

MUSICA – L’irrequietezza dell’artista: gli 80 anni di Joni Mitchell di Giovanni Carbone
Sulle scene da oltre mezzo secolo, è una delle voci simbolo della storia della musica contemporanea. Mai contenta di sé stessa, inquieta, vivace, Joni Mitchell ha sperimentato in ogni genere imprimendo sempre un segno di autentica individualità; una delle migliori che con tutti i migliori ha collaborato. I suoi ottant’anni sono una festa per chiunque ami la musica.

È tutto per questa settimana. Buona lettura!

Un giovane scrittore fra la Columbia University e Parigi

La testimonianza di uno dei protagonisti della letteratura mondiale che ha vissuto il movimento come studente alla Columbia University. Dopo un breve periodo a Parigi prima del Maggio francese, decisivo nella sua formazione di giovane scrittore, Paul Auster partecipa all’occupazione dell’università americana, vivendo in prima persona la protesta studentesca. Dall’assassinio di Martin Luther King agli echi della Primavera di Praga, passando per i tumulti di Chicago, si interroga sulle speranze, le lotte e gli errori della sinistra americana. Testo originariamente pubblicato sul volume MicroMega 1-2/2018 “Sessantotto!”, che qui condividiamo in omaggio al grande scrittore scomparso il 30 aprile 2024.

Liberazione del lavoro o dal lavoro?

Il lavoro, nella società capitalista, serve solo secondariamente, anzi accidentalmente, a soddisfare veri bisogni umani. La sua ragion d’essere è la realizzazione del solo e unico scopo della produzione capitalista: trasformare cento euro in centodieci euro e così via. Bisognerebbe quindi abolire molte delle attività che si svolgono oggi, e reinventare le altre. Il che si tradurrebbe anche in molto più tempo a disposizione. Rifiutare il lavoro non significa però non fare niente, bensì valutare – individualmente e collettivamente – quali sforzi si vogliono intraprendere, in vista di quali risultati.