MicroMega+, la presentazione del numero del 24 settembre 2021

Con contributi di Leïla Slimani, Rochelle Gurstein, Massimiliano Saltori, Mariella Gramaglia, Cinzia Sciuto, Federico Bonadonna, Alessandro Marescotti.

Redazione

Chiamata al crimine. La letteratura come arma di libertà”. Apriamo questo numero 23 di MicroMega+ con il discorso inaugurale del 21mo Festival internazionale di letteratura di Berlino pronunciato dalla scrittrice franco-marocchina Leïla Slimani. Un accorato appello alle donne a uccidere l’angelo del focolare che è in loro per liberare i loro talenti. E un richiamo sul senso della letteratura, che è luogo della complessità e non della cancellazione.

Per un numero crescente di studenti e professori l’idea di classico universale e senza tempo nel regno dell’arte suona arbitraria, vuota e come un alibi per mantenere le relazioni di potere esistenti. Dopo quelli di Mark Edmundson, Siri Hustvedt e Robert Boyers pubblichiamo il quarto e ultimo degli interventi su letteratura e cancel culture usciti sulla rivista Salmagundi: “Ripensare le Culture Wars” di Rochelle Gurstein.

La Corte Suprema Usa ha recentemente privato le donne texane del diritto all’aborto. All’origine di questa decisione – spiega Massimiliano Saltori (“Come il Partito Repubblicano è diventato il punto di riferimento degli antiabortisti americani”) – lo stretto legame tra giurisprudenza e politica americana e il riposizionamento del Partito Repubblicano, passato nel corso degli anni dal sostegno alla completa opposizione all’interruzione di gravidanza.  

La vita e la morte, gli embrioni e i bambini, la Chiesa e la politica. I corpi delle donne. Di fronte a chi – come papa Bergoglio recentemente – definisce l’aborto un omicidio (e dunque le donne assassine), riproponiamo da MicroMega 1/2008 un confronto tra due donne di diverse generazioni: Mariella Gramaglia e Cinzia Sciuto (“Dialogo sulla Chiesa e i corpi delle donne”).

Dalla riforma agraria al Terrore: Menghistu, il Negus rosso. Dopo il ritratto di Hailé Selassié, in questo secondo di quattro articoli dedicati ai protagonisti della storia d’Etiopia Federico Bonadonna racconta Menghistu Hailé Mariam, il dittatore comunista che portò il paese fuori dal feudalesimo e fece uccidere mezzo milione di persone nei primi anni di regime.

La bandiera arcobaleno non sventola più. A sessant’anni dalla prima marcia Perugia-Assisi promossa da Aldo Capitini (24 settembre 1961), il movimento per la pace conosce una crisi senza precedenti. L’analisi di Alessandro Marescotti, presidente dell’associazione Peacelink: “La sinistra con l’elmetto ha ucciso il pacifismo”.

Buona lettura!

Un giovane scrittore fra la Columbia University e Parigi

La testimonianza di uno dei protagonisti della letteratura mondiale che ha vissuto il movimento come studente alla Columbia University. Dopo un breve periodo a Parigi prima del Maggio francese, decisivo nella sua formazione di giovane scrittore,
Paul Auster partecipa all’occupazione dell’università americana, vivendo in prima persona la protesta studentesca. Dall’assassinio
di Martin Luther King agli echi della Primavera di Praga, passando per i tumulti di Chicago, si interroga sulle speranze,
le lotte e gli errori della sinistra americana. Testo originariamente pubblicato sul volume MicroMega 1-2/2018 “Sessantotto!”, che qui condividiamo in omaggio al grande scrittore scomparso il 30 aprile 2024.

Liberazione del lavoro o dal lavoro?

Il lavoro, nella società capitalista, serve solo secondariamente, anzi accidentalmente, a soddisfare veri bisogni umani. La sua ragion d’essere è la realizzazione del solo e unico scopo della produzione capitalista: trasformare cento euro in centodieci euro e così via. Bisognerebbe quindi abolire molte delle attività che si svolgono oggi, e reinventare le altre. Il che si tradurrebbe anche in molto più tempo a disposizione. Rifiutare il lavoro non significa però non fare niente, bensì valutare – individualmente e collettivamente – quali sforzi si vogliono intraprendere, in vista di quali risultati.